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Riforma pensioni 2021, ultime oggi: cosa cambia con l’ok al Senato della Legge di bilancio?

Le novità sulla riforma pensioni 2021 oggi 31 dicembre sono contenute nella legge di bilancio che ha ottenuto il via libera anche da parte del Senato della Repubblica, dopo che nei giorni scorsi aveva visto l’ok alla Camera dei deputati. La domanda ricorrente che i lavoratori nonché futuri pensionandi, che attendevano con trepidazione l’approvazione delle misure in essa contenute, si stanno ponendo è: cosa cambierà ora dal 2021?

Le novità a dire il vero non sono tantissime ed alcune erano ormai nell’aria da tempo, tra queste la proroga di opzione donna e dell’ape sociale per tutto il 2021. La quota 100 non è stata posta in discussione, dunque sarà vigente fino al 31/12/2021, mentre la novità di rilievo, sebbene abbia accontentato solo parzialmente la categoria, concerne la riapertura della Nona salvaguardia degli esodati.

Vi è poi l’equiparazione tra il part time verticale ed il part time orizzontale. Vediamo in estrema sintesi le novità emerse ed il post del Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo che sul suo account facebook si dice comunque soddisfatta per i risultati raggiunti. I lavoratori, invece, che maggiormente si sono sentiti esclusi, per l’ennesima volta, e che stanno manifestando amarezza sui social sono i lavoratori precoci ed i quarantunisti che da tempo ormai lottano per la quota 41 senza se e senza ma, che ormai si dicono certi  nulla per loro cambierà nemmeno per il 2021 o a scadenza di quota 100. Lamentano infatti una mancata volontà politica di riconoscere che dopo 40/41 anni di lavoro si abbia il sacrosanto diritto di accedere alla pensione indipendentemente dall’età anagrafica.

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Riforma pensioni 2021, il quadro di sintesi degli interventi:

Il quadro di sintesi viene fornito dal Dossier del Senato della Repubblica che contiene gli interventi approvati nella Legge di bilancio 2021, qui noi riporteremo per attinenza ed interesse ai temi, solo la parte relativa alla questione previdenziale. Dalla sezione previdenza estrapoliamo solo la parte relativa alle misure che potrebbero essere adottate dai lavoratori per anticipare l’accesso al pensionamento dal 2021, al fine di rendere più semplice la comprensione di quanto approvato. In materia previdenziale, si legge, il ddl di bilancio :

  • Introduce il nono intervento di salvaguardia per un contingente di ulteriori 2.400 soggetti aventi determinati requisit (cd. esodati), garantendo agli stessi l’accesso al trattamento previdenziale con i requisiti antecedenti all’introduzione della riforma pensionistica cosiddetta Fornero (commi 346-348);
  • estende la possibilità di fruizione della cosiddetta Opzione donna alle lavoratrici che abbiano maturato determinati requisiti entro il 31 dicembre 2020 (in luogo del 31 dicembre 2019) (comma 336);
  • proroga a tutto il 2021 la sperimentazione della cosiddetta Ape sociale (commi 339- 340);
  • prevede che nel contratto di lavoro a tempo parziale di tipo verticale e ciclico anche le settimane non interessate da attività lavorativa sono da includere nel computo dell’anzianità utile ai fini del diritto al trattamento pensionistico (comma 350);
  • Estende sino al 2023 la possibilità, attualmente prevista in via sperimentale fino al 2020, per i lavoratori interessati da eccedenze di personale di accedere al pensionamento anticipato (cd isopensione) qualora raggiungano i requisiti minimi per il pensionamento nei 7 anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (comma 345).

Riforma pensioni 2021, la rabbia degli esclusi: speranze per il 2021

Restano fuori ancora alcuni esodati che chiedono il Governo risolva definitivamente il loro dramma previdenziale che dopo la Legge Fornero li ha visti trovarsi senza stipendio e senza pensione per lunghi anni, ora a distanza di queste nove salvaguardie, restano ancora qualche migliaio di persone fuori ‘dai giochi’, che chiedono giustizia e che il diritto alla pensione venga ripristinati per tutti allo stesso modo. La nona salvaguardia è un passo avanti dopo 4 anni di silenzio sul tema, ma non è sufficiente, come dicono i Comitati di categoria che da anni seguono la vicenda, occorrerà ancora un sforzo da parte del Governo affinché si possa davvero porre la parola fine a questa ingiustizia previdenziale.

Delusi anche i lavoratori precoci che nulla hanno letto nelle intenzioni del Governo di riconsiderare la quota 41, i quarantunisti chiedono da anni ormai di poter accedere alla pensione indipendentemente dall’età se si sono versati 40/41 anni di contributi. Impossibile, dicono all’unisono sui social, ancora si discuta su un diritto tanto evidente, la pensione, affermano adirati, dopo 41 anni di contributi ce la siamo abbondantemente pagati. Molto più e qui, emerge la frecciatina alla quota 100 che li ha tagliati fuori due anni fa, rispetto a coloro che avranno anche 62 anni ma hanno comunque solo versato per 38 anni i propri contributi. Possibile non si colga l’ennesima ingiustizia perpetrata ai nostri danni? Vi è poi, ancora, chi invoca una maggiore flessibilità in uscita a partire dai 62 anni con un minimo di 20 anni di contributi, per andare incontro a quanti hanno avuto carriere discontinue in primis le donne, anche a fronte di una penalizzazione sull’assegno ultimo.

In estrema sintesi la legge di bilancio permetterà ad alcune persone che maturano entro il 2021 i requisiti di poter optare per opzione donna ed ape sociale e dunque di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro, permetterà a 2400 esodati dopo anni di agonia di rivedere la ‘luce in fondo al tunnel’, ma ancora vi è molto da fare per tante altre categorie. Non resta che sperare che il 2021 sia l’inizio per un aperto confronto tra Governo e parti sociali affinché si giunga ad una riforma pensioni maggiormente in linea con i desiderata dei lavoratori.

Erica Venditti

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Erica Venditti

Erica Venditti, classe 1981, dal 2015 giornalista pubblicista. Dall'aprile 2012 ho conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.

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