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Scende sotto quota 240 punti base lo spread tra Btp e Bund

 ROMA. Scende sotto quota 240 punti base lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni. Il giorno dopo il varo del Def, il differenziale prosegue il percorso di discesa già intrapreso nei primi giorni della settimana e ondeggia poco sopra i 239 punti, con un tasso di rendimento per i titoli italiani del 2,38 per cento. Il Tesoro ha venduto tutti i 6 miliardi di euro di Bot a un anno offerti in asta, con tassi in lieve rialzo. Il rendimento medio è salito allo 0,070% dallo 0,060% del collocamento di marzo. La domanda ha raggiunto i 9,56 miliardi di euro con un rapporto di copertura in aumento a 1,59 da 1,51 precedente. Piazza Affari appare in lieve rialzo (Ftse Mib +0,2%) con lo spread stabile intorno a quota 240 punti.

Acquisti su Stm (+1,1%), in linea con l’andamento del settore in Europa, mentre il rialzo del greggio favorisce Tenaris (+0,84%) e Saipem (+0,99%). Tenta il rimbalzo Prysmian (+0,6%) all’indomani dello scivolone per problemi legati all’elettrodotto Western Link tra Scozia e Galles. Poco mossi i bancari Unicredit (-0,08%), alla vigilia dell’assemblea, e Intesa (+0,04%). Segno meno per Ferragamo (-0,86%) e Amplifon (-0,9%), stabile Tim (+0,07%). Borse a due velocità in Asia e nel Pacifico dopo il rallentamento degli ordini di macchinari in Giappone, saliti dell’1% al di sotto delle stime degli analisti. Tokyo ha ceduto lo 0,53%, in lieve rialzo Taiwan (+0,15%), bene Seul (+0,49%), poco mossa Sidney (+0,03%), al pari di Hong Kong (-0,11%), ancora aperta insieme a Shanghai (+0,74%) e Mumbai (-0,19%). Positivi i futures sull’Europa e sugli Usa nel giorno in cui si riunisce il direttivo della Bce sui tassi, con la tradizionale conferenza stampa del presidente Mario Draghi alle 13, mentre in serata la Fed diffonde i verbali dell’ultimo Comitato Federale. In arrivo l’indice Jolt del mercato del lavoro dagli Usa. Sotto pressione il costruttore giapponese Kajima Corporation (-3,17%) e Sony (-2,46%), che ha smentito di avere in corso negoziazioni per la cessione sulla divisione multimediale Usa Cnbc.

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