• DAL MONDO

Scontri e tensione in Iran, mai come ora il regime in bilico

TEHERAN. Mai dall’avvento del regime teocratico khomeinista il regime era stato così in bilico, neppure dopo la disastrosa guerra contro l’Iraq. Ora, a parte i guai internazionali, la contestazione e la protesta da anni soffocata con continue condanne a morte e una repressione spietata e radicale è esplosa in tutta la repubblica islmica. . Donald Trump soffia sul fuoco delle proteste in Iran, mentre a Teheran la polizia spara sulla folla che chiede le dimissioni del regime per le bugie sull’abbattimento dell’aereo ucraino e cresce la tensione diplomatica con Londra per il breve arresto dell’ambasciatore britannico e la bandiera del Regno Unito bruciata davanti alla sede diplomatica. “Ai leader dell’Iran: non uccidete i manifestanti. Ne avete già uccisi o imprigionati migliaia e il mondo sta guardando. Cosa più importante, gli Usa stanno guardando. Ripristinate internet e lasciate che i reporter girino liberamente! Basta uccidere il vostro grande popolo iraniano!”, ha twittato il tycoon mettendo nuovamente in guardia Teheran contro la repressione dei manifestanti dopo i 300 morti (secondo Amnesty International) di novembre nelle proteste per il caro benzina.

Ieri nelle proteste anti-regime  è stato brevemente fermato anche l’ambasciatore britannico, Rob Macaire,  accusato di istigazione alle proteste. Macaire ha negato di essersi unito alle proteste, ma oltre un centinaio di persone, evidentemente fedeli al regime, si sono radunate davanti alla sede diplomatica ed hanno bruciato una bandiera britannica. Il Foreign Office vuole “spiegazioni complete” dall’Iran “sull’arresto” temporaneo denunciato ieri dell’ambasciatore britannico a Teheran, Rob Macaire. Lo riporta la Bbc, preannunciando di fatto una prossima contro-convocazione dell’ambasciatore iraniano a Londra. Secondo il ministro degli Esteri Dominic Raab, “l’Iran è a un crocevia: può continuare nel cammino verso uno status da paria, con l’isolamento politico ed economico che ciò comporta, o fare passi per allentare le tensioni e impegnarsi nel dialogo diplomatico”. Teheran nega di aver arrestato Mccaire, sostenendo che il suo fermo è durato 15 minuti, ossia il tempo di controllarne i documenti e verificarne lo status di diplomatico.

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