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Scontro nella maggioranza su Green pass e nuovi parametri

Al premier Draghi è affidato l'arduo compito di ricucire le divergenze di opinioni tra i partiti. Non c'è più tempo perché la curva dei contagi è aumentata vertiginosamente.

Da 480 a 4.259 in soli 16 giorni. Si tratta del confronto dei nuovi casi di positività giornalieri registrati rispettivamente il 5 luglio e il 21 luglio, ovvero il 950% in più rispetto al dato più basso registrato in questo mese. Anche se per dovere di cronaca va segnalato che il dato è relativo ad una domenica, giorno in cui i tamponi processati sono numericamente inferiori rispetto al resto della settimana. Ma il confronto con la media degli oltre 750 casi giornalieri registrati nella settimana tra la fine di giugno e l’inizio del mese successivo fa capire come il trend dei nuovi contagi abbia subito un’impennata che non può passare inosservata.

Molti esperti imputano alla variante Delta l’aumento vertiginoso dei nuovi positivi, incrementati dai festeggiamenti per la vittoria dell’Italia agli Europei di calcio che hanno fatto riversare migliaia di persone in strada noncuranti di regole che da un anno e mezzo sono diventate di fondamentale importanza per contrastare il Covid come il rispetto delle distanze di sicurezza, indossare le mascherine ed evitare i contatti fisici. Norme che sono andate a farsi friggere sia per la comprensibile voglia di socialità, dopo mesi di restrizioni e lockdown, sia per la scelleratezza da parte di alcuni cittadini che hanno scelto come priorità il “diritto al festeggiamento esagerato” rispetto al sacrosanto e inviolabile “diritto alla salute pubblica“.

Ora spetterà al Governo trovare una soluzione in tempi rapidi per porre un freno all’impennata di casi e tornare a far decrescere la curva dei contagi. Una grande mano la sta fornendo la campagna vaccinale, che procede spedita a colpi di oltre 500mila dosi giornaliere (ieri sono state oltre 563mila dosi): 34,7 milioni i cittadini che hanno ricevuto la prima dose (58,6% degli italiani) e 28,5 milioni le persone che hanno completato l’intero ciclo vaccinale (48,5% degli italiani).

Ma tutto ciò non basta perché bisognerà provare a convincere quella piccola parte di italiani contrari alla vaccinazione, raggiungere le persone impossibilitate a causa di gravi patologie personali oppure perché residenti in zone rurali difficilmente accessibili e infine cercare di accorciare i tempi per effettuare le seconde dosi in maniera tale da avere la massima copertura contro il vaccino e le sue insidiose varianti.

Green pass
Festeggiamenti in piazza dopo la vittoria della Nazionale ad Euro 2020 (Twitter)

Contagi in aumento, serve subito una soluzione: Draghi al lavoro per conciliare le diverse posizioni all’interno della maggioranza

Al premier Draghi toccherà l’arduo compito di conciliare le diverse posizioni tra i partiti di maggioranza, oltre a quelle dei governatori, per trovare un accordo sull’eventuale utilizzo obbligatorio del Green pass allargato sul modello Ue, la cui validità scatta dopo il completamento dell’itero ciclo vaccinale, in alcune attività commerciali e manifestazioni o eventi nei quali è previsto un grande afflusso di pubblico. Inoltre si ragionerà sulla revisione del nuovi parametri per stabilire il colore delle Regioni e sul prolungamento dello stato di emergenza la cui scadenza è fissata a fine luglio.

Nelle prossime ore è previsto un Consiglio dei ministri nel quale si dovrà trovare un accordo per approvare il nuovo decreto in cantiere. Tra i nodi più complicati da sciogliere c’è proprio quello sull’utilizzo del Green pass allargato: quasi tutti i presidenti di Regione chiedono di utilizzare la certificazione verde solo “per permettere in sicurezza la ripresa di attività fino ad oggi non consentite o limitate” come eventi sportivi, concerti, discoteche, fiere e congressi. Dall’altro lato Dem e LeU, in primis il ministro della Salute Roberto Speranza, sarebbero più propensi ad estenderlo anche ad attività come bar, ristoranti, cinema, teatri, piscine e palestre.

Mentre sembra molto più complesso trovare un punto d’incontro sull’utilizzo del certificato ‘estensivo’ per poter viaggiare sui mezzi pubblici: fonti governative confermano che la questione non sarà all’ordine del giorno né negli incontri preliminari e nemmeno durante il Cdm. La decisione potrebbe arrivare insieme a quella sulla scuola per la quale la valutazione sull’ipotesi di imporre l’obbligo vaccinale verrà fatta più avanti, alla luce dei dati su contagi e vaccinazioni.

Sul tema della revisione dei parametri prende sempre più corpo questa ipotesi: Si resta in zona bianca se l’occupazione delle terapie intensive non supera il 20% dei posti letto a disposizione e se quella dei reparti ordinari non supera il 30%.

Una sola dose per guariti dal Covid, ma entro i 6 mesi e non oltre 12 mesi

È possibile considerare la somministrazione di un’unica dose di vaccino anti-SARSCoV-2/COVID-19 nei soggetti con pregressa infezione da SARS-CoV-2 (decorsa in maniera sintomatica o asintomatica), purché la vaccinazione venga eseguita preferibilmente entro i 6 mesi dalla stessa e comunque non oltre 12 mesi dalla guarigione“. È quanto indicato nella circolare ‘Aggiornamento indicazioni sulla Vaccinazione dei soggetti che hanno avuto un’infezione da SARS-CoV-2‘ del ministero della Salute, firmata dal direttore generale della Prevenzione Gianni Rezza.

Mentre per gli immunodepressi ovvero “soggetti con condizioni di immunodeficienza primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici” la raccomandazione è quella di completare l’intero ciclo vaccinale previsto.

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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