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Scuola, progetto ambiente: educazione alla giustizia climatica

Presentiamo il progetto "Insieme per l’ambiente! Sensibilizziamo le nuove generazioni sulla giustizia climatica” dedicato a studenti e docenti per la promozione e diffusione della cultura ambientalista.

Un saggio e preparato amico, Professor Guido Miglietta, mi ha fatto conoscere in questi giorni un progetto formativo, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che può ben contribuire alla preparazione ed aggiornamento dei docenti sulle problematiche ambientali, in modo che possano operare a favore delle nuove generazioni, creando in loro una mentalità idonea anche alla realizzazione della “giustizia climatica”.

I termini appena usati, ricavati dal titolo del progetto, sono abbastanza inusuali, ma sottintendono – e questa è una peculiarità da non sottovalutare – percorsi didattici certamente interessanti in generale, ma soprattutto richiamano segmenti formativi indispensabili per un’educazione moderna alla cittadinanza. Vediamo ora alcuni punti di questo progetto, che a livello ministeriale è stato ritenuto meritevole di approvazione e finanziamento ai sensi dell’ avviso 1/2018 della direzione generale del terzo settore del precitato ministero.

Il contenuto del progetto

Il progetto, che rientra tra quelli destinati alla formazione post-universitaria e che ha anche apprezzabili ambizioni, in quanto prevede pure una produzione editoriale di materiale didattico, da usare alla promozione e diffusione della cultura ambientalista, vuole essenzialmente fornire ai docenti una solida preparazione altamente qualificata per metterli in condizione di inserirsi in modo eccellente nel processo educativo degli allievi a loro affidati.

Partendo infatti dalle criticità emerse nell’esame del livello di preparazione del corpo docente, che, avendo ricevuto nel passato un certo tipo di formazione, mai sottoposta, e non per colpa loro, ad aggiornamenti, oggi trova difficoltà ad affrontare l’aula con una preparazione adeguata alle esigenze dei loro studenti, soprattutto per quanto riguarda gli argomenti legati all’ambiente, anche perché, tra le altre questioni, nella scuola mancano gli strumenti necessari, la proposta progettuale prevede l’organizzazione nelle province interessate dal progetto – praticamente tutte le province italiane – di una serie di momenti formativi.

Dall’esame dei titoli di queste lezioni, tutte impostate con la didattica a distanza, che in casi come questi rappresenta una metodologia valida, molti sono gli argomenti idonei non solo a garantire un contributo valido allo sviluppo della cultura dei singoli docenti, ma anche ad offrire solidi strumenti didattici per la loro attività.

In queste fasi di aggiornamento – e qui procedo per esemplificazioni – si tratterà di cambiamenti climatici con riferimento a dati ricavati dall’analisi del passato e a ipotetici scenari futuri, verranno esaminate le strategie in arrivo derivanti dall’agroecologia, si tratterà del complesso ed articolato problema dello smaltimento dei rifiuti, con riferimento sia alle questioni di carattere generale sia ai problemi che derivano dai rifiuti speciali. Non mancheranno poi puntuali approfondimenti sulla cosiddetta “economia circolare”.

Tra le tante tematica merita anche di essere citato un approfondimento del tutto particolare: ci sarà un modulo dedicato all’enciclica “Laudato Sì” di papa Francesco, anche perché questo documento papale deve essere inteso non come una proposta alternativa ai progetti proposti da altre culture, ma deve essere accettato come un contributo complementare, non alternativo quindi, per la costruzione della casa comune.

Scuola - clima
Emergenza climatica (Pexels)

Ulteriori azioni concrete presenti nel progetto

Il progetto però contiene non solo attività formativa per i docenti mediante la somministrazione di lezioni online, ma sono anche previsti laboratori creativi nelle scuole, visite guidate e percorsi di alternanza scuola-lavoro. In parole semplici, grazie all’attuazione di questa iniziativa, docenti, e con loro gli allievi, saranno messi in contatto con organizzazioni non governative, enti locali, associazioni, organismi scientifici, che in collaborazione con le scuole stesse metteranno a disposizione le esperienze acquisite e offriranno agli istituti scolastici la possibilità di esercitazioni concrete impostate da un punto di vista scientifico in modo corretto.

Non deve poi sfuggire che questa è anche un’occasione per creare tutti i presupposti indispensabili per dare un contenuto apprezzabile ai percorsi di alternanza scuola-lavoro. Sono stati questi ultimi dei moduli, che hanno registrato molta superficialità da parte delle scuole e da parte degli imprenditori. Il progetto prevede un lavoro che permette di dare un contenuto molto importante per rendere efficace l’alternanza scuola-lavoro.

Un’impostazione siffatta – e questa è un’ulteriore sottolineatura – può garantire la presenza attiva e convinta di diverse migliaia di studenti, che a loro volta diventeranno testimoni del sapere appreso in altri ambienti da loro frequentati.

Non solo, il progetto prevede un altro passaggio molto utile per fare sentire gli studenti veri protagonisti dell’intervento educativo. La struttura capofila del progetto d’intesa e con la collaborazione di tutti i partner provvederà alla raccolta documentale delle esperienze vissute nelle singole classi e di conseguenza agli allievi è riservata la redazione di un report finale, che attesterà i vari passaggi dell’attività di laboratorio.

Questo tipo di lavoro garantisce pure un risultato, che sotto tanti punti di vista può ben considerarsi una risposta alle aspettative della Commissione Europea. Quest’ultima infatti ritiene che gli interventi finanziati da risorse comunitarie o risorse comunque pubbliche – ed è il caso di questo progetto – devono servire alla validazione di prototipi formativi, che nel tempo possono essere usati in altre realtà, con finalità analoghe a quelle di chi ha sperimento il percorso. Costruire un catalogo significa allora dare ad una vasta platea una raccolta di esperienze ripetibili, sia pure a determinate condizioni, garantendone la disseminazione.

Elaborazione di una guida

L’attività progettuale non si esaurisce con l’espletamento degli obiettivi indicati nel paragrafo precedente. È necessario qualcosa in più, perché altrimenti si corre il rischio di presentare una serie di iniziative, avulse dal contesto all’interno de quale si svolgono. Si è detto proprio all’inizio che molte sono le iniziative territoriali da mappare per collegare il progetto al territorio.

Si è infatti parlato di efficientamento energetico, di creazione di filiere produttive e sistemi agroalimentari sostenibili, di riduzione di CO2 delle aziende, di acquisti ecologici, di commercio equo – solidale di percorsi di economia circolare, di interventi a tutela del territorio, tutti questi sono punti che, se sino correttamente mappati con le loro specificità permettono di cogliere i valori di determinate zone geografiche ben precise.

Predisporre una guida con la descrizione delle caratteristiche socio-economiche con la collaborazione dei docenti e degli studenti permette di raggiungere tre obiettivi:

  1. La scuola con i suoi protagonisti offre un contributo al territorio nel quale è inserita;
  2. I docenti possono, utilizzando anche la collaborazione di eventuali tutor aziendali, acquistano informazioni e quindi competenze ulteriori in settori che già in parte conoscono;
  3. Gli studenti hanno la possibilità di affrontare in modo aggiornato lo studio di un ambito specifico non solo consultando libri, ma cercando di leggere ed interpretare dati attuali e territoriali.

clima scuola
(Twitter)

I titolari e protagonisti del progetto

Innanzi tutto è corretto citare il soggetto proponente. Si tratta di una conosciuta organizzazione senza fini di lucro la FOCSIV ( Federazione Organismi Cristiani Servizi Internazionali Volontari). A questa federazione aderiscono molti organismi che hanno sottoscritto questo progetto. Mi piace ricordare in questa sede l’adesione del CEFA e dell’Associazione volontariato OPERE SOCIALI MARELLIANE.

Da quanto poi emerge dal documento operativo i soggetti, che concretamente beneficiano dell’azione formativa, sono i docenti e gli allievi. Incominciamo da docenti: gli insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado possono essere coinvolti senza tenere conto delle materie insegnate. Gli argomenti legati all’ambiente rappresentano del resto contenuti dell’educazione alla cittadinanza, materia questa che coinvolge corpo docente. C’è dunque posto per il docente di italiano, come c’è posto per il docente di chimica per arrivare a sostenere, senza forzatura alcuna, che anche l’insegnante di religione ha il suo dovuto spazio.

Se gli insegnanti rappresentano in questo progetto i protagonisti ed i beneficiari intermedi, i veri protagonisti e beneficiari finali, sono gli studenti, che, oggi, con un nuovo senso di responsabilità incominciano ad avvertire in modo pieno di essere cittadini con un ruolo importante in questa società. Proprio per la considerazione appena fatta gli studenti sono in questo progetto protagonisti attivi. Merito anche questo da riconoscere a questo piano di lavoro, anzi merito da sottolineare.

Ancora oggi infatti molte volte capita che l’allievo sia considerato un contenitore che deve essere imbottito di nozioni. Mettere l’allievo nella condizione di intervistare, di fare ricerche, costruendo anche le relative relazioni finali significa riconoscere un suo ruolo operativo, che viene rinforzato anche sotto la guida sapiente di testimoni significativi, presi fuori dall’ambiente scolastico.

Un ultimo, ma per questo non meno importante, vantaggio per i docenti

Mi sembra utile per completare il quadro dei vantaggi, riportare quanto un ente, e precisamente l’Associazione di volontariato OPERE SOCIALI MARELLIANE ha ribadito in un suo documento. “Il nostro progetto ha come destinatari gli insegnanti delle scuole secondarie, inferiori e superiori, sia pubbliche sia private, di ruolo, non di ruolo e anche supplenti, che si impegnino – con un impegno etico di auto responsabilità – nei loro programmi scolastici ad inserire i temi ambientali nel loro programma di lezioni agli studenti. Chiede agli insegnanti solo l’adesione personale con la firma della lettera di impegno, e offre liberamente e gratuitamente a tutti, in forma non vincolante e libera dai momenti formativi, la partecipazione a in modalità a distanza – su piattaforma Zoom, a 4 incontri previsti per il 21 ottobre, il 28 ottobre, l’11 novembre e il 18 Novembre che varranno come crediti per la formazione permanente, registrata sulla piattaforma SOFIA.

Riferimenti legali: il progettoInsieme per l’ambiente! Sensibilizziamo le nuove generazioni sulla giustizia climaticaè finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale del Terzo Settore e R.S.I. ai sensi dell’ avviso n. 1/2018.

Prof. Franco Peretti
Esperto di metodologie formative

Franco Peretti

Professore ed esperto di diritto europeo

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