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Sei capolavori di Caravaggio esposti al buio in mostra a Napoli

NAPOLI. Il Museo e Real Bosco di Capodimonte e il Pio Monte della Misericordia raccontano, nella mostra “Caravaggio Napoli”, il tempo in cui l’artista italiano, Michelangelo Merisi, visse nel capoluogo campano nel 1606 e nel 1609. L’esposizione, curata da Maria Cristina Terzaghi e dal direttore del museo Sylvain Bellenger, è visitabile fino al 14 luglio prossimo. «Questa mostra dà al visitatore la possibilità di vivere un’esperienza caravaggesca perché drammatica: i quadri sono esposti al buio, l’ambientazione è totalmente nera», ha spiegato Bellenger. Il progetto comprende la ricostruzione di un percorso nei luoghi che Caravaggio frequentò.

Caravaggio - Flagellazione di Cristo
Caravaggio – Flagellazione di Cristo

A confronto sei opere del Merisi, e 22 quadri di artisti napoletani, con un riscontro visivo tra le opere raccolte in Sala Causa che permette riflessioni e chiarimenti immediati. Il primo, potente dialogo è tra La Flagellazione, conservata a Capodimonte, che Caravaggio realizzò per la chiesa partenopea di San Domenico, e la Flagellazione del Musée des Beaux-Arts di Rouen, assente da Napoli da 35 anni e in arrivo dopo un restauro. Il raffronto si arricchisce dell’esposizione di una copia del dipinto di Rouen assieme ad alcuni quadri strettamente ispirati ad esse, quali la Flagellazione, restaurato per l’occasione, attribuito a Fabrizio Santafede di Palazzo Abatellis; il Cristo alla colonna di Battistello Caracciolo (Capodimonte) e quello di Jusepe de Ribera (Complesso Monumentale dei Girolamini). Esposte inoltre a confronto con la Salomè di Caravaggio custodita a Londra (National Gallery) e quella di Madrid (Palacio Real), alcune grandi interpretazioni di Battistello Caracciolo (Museo de Bellas Artes, Siviglia), e di Massimo Stanzione per la prima volta a Napoli.

Caravaggio - Salomè con la testa di Battista
Caravaggio – Salomè con la testa di Battista

L’influsso di Caravaggio sull’arte europea si evince dalle opere mai esposte in Italia di Louis Finson, amico e copista di Caravaggio, quali il Martirio di San Sebastiano. Accanto ecco le tele di Battistello (Crocifissione), Stanzione (Martirio di Sant’Agata), e Hendrik De Somer (San Sebastiano) della collezione di Capodimonte, che indubbiamente ebbero come modello comune La Crocifissione di Sant’Andrea di Caravaggio oggi a Cleveland. La mostra ripercorre l’attività dei più dotati caravaggeschi attivi a Napoli, quali Tanzio da Varallo con il San Giovanni Battista ispirato al San Giovanni Battista della collezione Borghese, di Caravaggio, a cui viene affiancato. Chiude il percorso, l’ultimo dipinto realizzato dal Merisi in città, il Martirio di Sant’Orsola, oggi a Napoli nelle Gallerie d’Italia a Palazzo Zevallos Stigliano, affiancato da un’interpretazione di Giovanni Bernardino Azzolino, autore di numerose repliche della tela caravaggesca di cui si espone a Capodimonte una delle più naturalistiche dalla Pinacoteca Nazionale di Siena.


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