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Senza fine la vicenda Patrick Zaki: dovrà passare altri 15 giorni in carcere

Non c’è pace per Patrick George Zaki, lo studente egiziano che dall’autunno del 2019 stava frequentando un master all’Università di Bologna, che per l’ennesima volta si è visto prolungare la detenzione in carcere di altri 15 giorni. Sono state necessarie 48 ore di attesa, dopo l’udienza di domenica, per comprendere le sorti dello studente arrestato al Cairo il 7 febbraio scorso con l’accusa di propaganda sovversiva su Facebook, anche se pare che le ragioni reali della sua carcerazione siano ben altre. La notizia è stata diffusa dagli avvocati del giovane che solo oggi hanno appreso dall’accusa suprema per la sicurezza dello stato egiziano che la detenzione di Patrick è stata rinnovata per altre due settimane, in attesa di ulteriori indagini.

L’udienza sul caso si era tenuta domenica scorsa, 17 gennaio, presso la stanza dei consigli del tribunale penale. I legali hanno fatto sapere che nei due giorni seguenti non erano ancora riusciti a conoscere la decisione del tribunale e che il provvedimento è stato comunicato solo oggi dalla Procura Suprema di Sicurezza dello Stato egiziano.

Siamo molto angosciati e preoccupati per lo stato psicologico di Patrick quando verrà a conoscenza dell’ennesimo rinnovo della detenzione” affermano in coro gli avvocati di Zaki, che ricordano come tra meno di tre settimane sarà passato esattamente un anno da quando il loro cliente è stato incarcerato. “Speriamo sinceramente, – concludono i legali – dal profondo dei nostri cuori, che la prossima udienza ci porti la buona notizia del suo rilascio, che chiediamo fin dal primo giorno“.

Patrick Zaki

L’arresto e la detenzione di Patrick Zaki dal 7 febbraio 2020

Il 7 febbraio 2020, tornato in patria per fare visita ai parenti, dopo essere atterrato all’aeroporto del Cairo Patrick Zaki è stato catturato da alcuni agenti dei servizi segreti. Per 24 ore circa si sono perse le tracce del giovane, nessuna notizia è stata comunicata né alla famiglia e nemmeno agli organi di informazione. Solo il 9 febbraio 2020 l’Egyptian Initiative for Personal Rights, associazione umanitaria nel quale Patrick prestava servizio come ricercatore, ha reso pubblica la notizia del suo arresto.

Dal suo arresto sono stati diversi i trasferimenti in carcere: dopo una breve detenzione presso Talkha, 120 chilometri a nord-est del Cairo, il 25 febbraio è stato trasferito nel carcere di Mansura. Infine il 5 marzo è stato trasferito nel Carcere di Tora, al Cairo, dove è attualmente detenuto. Secondo Amnesty International il ricercatore rischierebbe fino a 25 anni di carcere.

Perché Patrick è stato arrestato?

Le accuse a suo carico sono basate su dieci post di un account Facebook che i suoi legali considerano fake ma che secondo l’accusa configurano il grave reato di “diffusione di notizie false, l’incitamento alla protesta e l’istigazione alla violenza e ai crimini terroristici”. Ma alcuni ipotizzano che i motivi della detenzione siano in parte dovuti al ruolo ricoperto durante le elezioni presidenziali egiziane del 2018: Patrick fu tra gli organizzatori della campagna elettorale di Khaled Ali, avvocato ed attivista politico impegnato nella difesa dei diritti umani che in seguito ritirò la candidatura denunciando il clima di intimidazione e i numerosi arresti dei suoi collaboratori.

Patrick cittadino onorario di Bologna

Lunedì 11 gennaio 2021 il Consiglio comunale di Bologna ha approvato all’unanimità il conferimento della cittadinanza onoraria a Patrick Zaki. Lo studente universitario è venuto a conoscenza della notizia solo sabato 16 gennaio, quando la sua fidanzata ha avuto il permesso di incontrarlo. Patrick ha affermato di essere “estremamente grato” per il riconoscimento, a stento è riuscito a trattenere la grande emozione, e ha espresso il desiderio di tornare presto nella sua amata Bologna.

Il Consiglio comunale ha motivato la scelta come una vera e propria presa di posizione nei confronti di una detenzione ritenuta “ingiusta”, la cittadinanza onoraria rappresenta la richiesta non troppo velata che il giovane possa essere liberato e affrontare un equo giudizio nei termini del rispetto dei diritti umani.

Inoltre in molti sono rimasti colpiti dal gesto di estrema generosità e di grande affetto che Patrick ha riservato alla fidanzata durante la visita: nonostante sia detenuto in condizioni che definire “estreme” sarebbe un eufemismo e soprattutto sia stato privato di ogni cosa (oltre che della dignità), il 29enne è riuscito a donare alla ragazza una bellissima rosa, simbolo del loro amore ancora integro nonostante la separazione forzata. Un gesto che dimostra ancora una volta la bontà d’animo di Patrick, sempre pronto a rendere felici gli altri.

Sul caso si sono espressi anche differenti politici che si sono detti basiti della perdurata carcerazione, in quanto un processo in Egitto non vi é mai stato, in molti chiedono il Governo italiano si faccia sentire e punti i piedi sulla scarcerazione di un ragazzo che nulla ha fatto se non difendere il diritto alla libertà di pensiero e parola. Una pioggia di tweet di solidarietà, qui ne riportiamo solo alcuni:

Solidarietà politica nei confronti di Patrick Zaki

Andrea De Maria, Segretario alla presidenza della Camera dei Deputati, Deputato Pd: “Ancora 15 giorni in carcere. Un tempo enorme e inutile perché la sua unica colpa é difendere il diritto alla libertà di pensiero e parola. #Patrick Zaki deve essere scarcerato. Anche il Governo italiano si faccia sentire”

Laura Garavini, Senatrice, Vicepresidente Gruppo Italia Viva e Vicepresidente Commissione Esteri, Già Presidente Commissione Difesa. Dal 2008 in Commissione Antimafia, Europea: “La carcerazione di #Zaki é stata estesa di altri 15 gg. In #Egitto é in corso una violazione sistemica dei diritti umani contro la quale la comunità internazionale non può continuare a far finta di non vedere”.

Pina Picerno, Parlamentare Europea del Partito Democratico:So che siamo tutti concentrati sulla crisi di governo. Ma nel frattempo un tribunale del Cairo ha esteso la carcerazione di Patrick Zaki di altri 15 giorni. Dopo 48 ore di attesa crudele. Forse due parole anche per lui sarebbero necessarie da parte di Conte“. #freePatrickZaki.

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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