• DAL MONDO

S’inasprisce la crisi a Gaza e cresce il numero delle vittime

TEL AVIV. Più passano le ore, più la crisi a Gaza rischia di trasformarsi in una guerra vera e propria. Il bilancio ad ora è pesante: la parte sud di Israele è sommersa da quasi due giorni da una pioggia di razzi, circa 700, che via via si stanno estendendo ad altre zone dello stato ebraico e che hanno fatto nel complesso quattro vittime: il numero maggiore di perdite dalla guerra del 2014.

Nella Striscia, martellata sempre più dalla risposta israeliana, il ministero della sanità di Hamas ha contato 21 palestinesi uccisi e tra questi anche un’altra donna incinta dopo quella di ieri su cui, però, Israele ha addossato le responsabilità ad “armi difettose” delle milizie di Gaza. A descrivere meglio i possibili sviluppi c’è la decisione del premier Benyamin Netanyahu di inviare alla frontiera la Settima Brigata corazzata con eventuali “compiti offensivi” anche al di là del territorio israeliano, come ha spiegato l’esercito. Oltre questa unità di elite, l’esercito ha dispiegato anche la Brigata di fanteria Golani.

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