DAMASCO. Crescono di intensità la accuse dei curdi alla Turchia di usare le armi chimiche: secondo le autorità curdo-siriane le forze turche avrebbero usato “fosforo bianco e napalm” dopo aver riscontrato un’inaspettata resistenza curda, in particolare nella città di Ras al Ayn. “L’aggressore turco sta usando tutte le armi disponibili contro Ras al Ayn”, si legge nel comunicato, in cui si precisa che “di fronte all’ovvio fallimento del suo piano, Erdogan sta facendo ricorso ad armi che sono globalmente vietate”. Mustafa Bali, portavoce dell’alleanza curdo-araba delle Forze democratiche della Siria (Fds), attraverso Twitter chiede l’intervento delle organizzazioni internazionali per “indagare sulle ferite riportate dai combattenti negli attacchi”.
A supportare la dichiarazione di Bali si aggiungono anche le parole di un medico curdo, Manal Mohammed, responsabile del Rojava Health Board che all’emittente Rudaw ha denunciato come “le persone ricoverate negli ospedali di Ras al-Ayn presentino ferite per nulla comuni, che fanno temere siano state usate armi non convenzionali”. Le autorità curde nel nord-est della Siria chiedono anche l’apertura di corridoi umanitari per evacuare i civili dalla città sotto assedio turco di Ras al Ayn, dopo che un ospedale della città è stato colpito, lasciando in trappola al suo interno pazienti e personale sanitario.
Intanto, oggi il premier Giuseppe Conte ha avuto un colloquio telefonico con Erdogan. Nel corso della conversazione durata oltre un’ora, a quanto sia apprende da fonti di palazzo Chigi, il presidente del Consiglio ha ribadito che l’Italia ritiene inaccettabile l’azione militare avviata in Siria. Durante il colloquio “non sono mancati momenti di forte tensione a fronte del fermo e reiterato invito del presidente Conte ad interrompere questa iniziativa militare, che ha effetti negativi sulla popolazione civile”. Conte ha chiesto a Erdogan di ritirare le truppe.