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Smartphone a prova di ladro messo a punto da Ericsson

STOCCOLMA. Ericsson ha depositato un brevetto fuori dagli schemi. Si tratta di una nuova tecnologia in grado di rendere gli smartphone a prova di ladro. E’ stata battezzato “Adaptive friction” e consiste in un sistema in grado di modificare il coefficiente di attrito del dispositivo in base al contesto rilevato. Il nuovo brevetto integra nei diversi sensori presenti in dotazione nella maggior parte degli smartphone di ultima generazione, quali fotocamere, microfono, accelerometro e sensori di prossimità e luminosità, la capacità di valutare in che modo viene afferrato ed estratto il device, rendendo difficile portare a termine l’azione quando gli elementi rilevati suggeriscono la possibilità di un furto.

A scoraggiare il probabile ladro anche il confronto tra i parametri biometrici come le impronte o il battito cardiaco del legittimo proprietario e quelli di chi afferra il telefono. Se il telefono stabilisce che viene colpito da una persona sconosciuta, inizierà a vibrare a frequenze ultrasoniche, il che dovrebbe – in teoria – renderlo super scivoloso e difficile da tirare fuori da una tasca. Da qui appunto il nome “Adaptive Friction”.

Ovviamente al momento si tratta solo di un brevetto e non è detto che la nuova tecnologia arrivi sul mercato. Certo è che il segnale che i big dell’hi-tech si sono messi al lavoro su sistemi di sicurezza che vanno oltre una password sicura o lo sblocco attraverso le impronte e il volto.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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