• DAL MONDO

Sono 16 i condannati a morte per aver bruciata viva una ragazza

Un tribunale del Bangladesh ha condannato a morte 16 persone per l’omicidio, il sei aprile scorso, di una studentessa 19enne, Nusrat Jahan Rafi, bruciata viva per avere denunciato di aver subito molestie sessuali da parte del preside della sua scuola islamica: lo riporta la Bbc online. Il 6 aprile Rafi era andata a scuola per partecipare agli esami finali: secondo il racconto che lei stessa ha fatto prima di morire, era stata portata sul tetto dall’edificio, dove un gruppo di persone che indossavano dei burka le aveva gettato del cherosene addosso e le aveva dato fuoco, cercando di farlo sembrare un suicidio.

Dopo essere stata soccorsa, Rafi era sopravvissuta per qualche giorno, fino al 10 aprile, ma poi era morta a causa delle ferite riportate: era ustionata sull’80 per cento del corpo. Tra gli accusati ci sono anche diversi studenti della scuola coranica e due politici locali, membri del partito di governo, la Lega Popolare Bengalese, e tra gli amministratori della scuola. L’accusa ha chiesto la pena di morte per tutti gli imputati. I due politici e altri due imputati hanno negato le accuse. Gli altri hanno confessato. Non è ancora stata fissata la data del processo.

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