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Spelacchio, dal Pupone ai desideri dei “pupi” di Roma

“Spelacchio rimarrai nel nostro cuore / la tua morte fu per noi un gran dolore / consunto da perniciosa malattia / in anticipo te ne volasti via / non era molto folta la tua chioma / quando venisti per Natale a Roma / ma con il tuo stile inconfondibile / lasciasti in noi un ricordo indelebile / così spoglio e non troppo bello / saresti piaciuto al Bambinello / a Maria, Giuseppe e Gesù / addio Spelacchio non ti vedremo più!”. Questo è uno dei ricordi dedicati a Spelacchio, su Facebook, dall’utente Bianca Mereu. L’albero a cui i romani si erano affezionati, era sceso due anni fa dalla Val di Fiemme, nel Trentino, ma, a poco a poco è appassito, e poi morto, anche se il suo legno è stato riutilizzato per costruire una casetta per bambini.

Adesso Netflix lo ha omaggiato con uno spot natalizio simpatico e tenero, con un romano doc: Francesco Totti, l’ex capitano della Roma, “er Pupone”, che si è prestato, e non è la prima volta, a mandare un messaggio ai più piccoli, ricordando Spelacchio e la magia del Natale.

poesia spelacchio
Immagine Facebook

L’8 dicembre scorso in piazza Venezia per l’accensione dell’albero di Natale di Roma, la sindaca Virginia Raggi ha inaugurato un altro albero, che ha ereditato il nome di Spelacchio, la cui anima continua a essere presente visto il dialogo intercorso con la Raggi.

Spelacchio: «Ciao a tutti, che bello rivedervi, quanto mi siete mancati!»
Raggi: «Spelacchio! Di nuovo qui, che bello! Sei in formissima, però hai qualcosa di diverso. Hai dato una spuntatina alle foglie?»
Spelacchio: «Qualcosa di diverso c’è, ma non penso c’entri con il mio giardiniere. Quest’anno è stato un anno di svolta, ho viaggiato tanto».
Raggi: «Sei stato lontano tanto tempo».
Spelacchio: «Sì, e ho capito che per essere felice devo essere semplicemente me stesso, l’albero di Natale più bello del mondo, ma c’è solo un luogo che mi fa stare così: Roma, casa mia».

Simona Cocola

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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