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Studente dell’Università di Bologna arrestato in Egitto

IL CAIRO. Patrick George Zaky, attivista e ricercatore egiziano di 27 anni, iscritto a un master dell’Università di Bologna, è stato arrestato all’aeroporto del Cairo. Le autorità giudiziarie egiziane hanno confermato l’arresto, scrive il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, in un tweet. Scomparso per alcune ore all’arrivo al Cairo, si trova ora agli arresti nella città natale di al Mansura, e rischia una detenzione prolungata e tortura.

Il ragazzo, attivista per i diritti delle persone Lgbt, era rientrato in Egitto per una visita alla sua famiglia: sarebbe accusato di “diffusione di notizie false, incitazione a proteste, tentativo di rovesciare il regime, uso dei social media per danneggiare la sicurezza nazionale, propaganda per i gruppi terroristici e uso della violenza”. A quanto si apprende da fonti della Farnesina, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio segue con attenzione, attraverso l’ambasciata al Cairo, la vicenda.

Su Change.org si legge: “Chi lo conosce lo descrive come uno dei più appassionati attivisti per i diritti umani in Egitto. Lo trovi sempre al centro di quasi tutte le battaglie contro l’oppressione nel Paese, da quelle LGBTQ a quelle per le donne e i cristiani. In prima linea nel difendere quasi tutti i prigionieri politici, anche quelli che non sono noti ai mass media”.

I legali che hanno incontrato oggi il ricercatore alla Eipr, Egyptian Initiative for Personal Rights, associazione cui il giovane fa capo, dichiarano che nelle 24 ore che sono intercorse dall’arresto al Cairo (avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì) al trasferimento in una struttura di detenzione a Mansoura, a 120 chilometri dalla capitale egiziana, Patrick George Zaky “è stato picchiato, sottoposto a elettroshock, minacciato e interrogato su diverse questioni legate al suo lavoro e al suo attivismo”.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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