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Sudafrica, giovane donna uccisa e appesa ad un albero

JOHANNESBURG. Sono molto, molto lontani gli anni e i sogni di Nelson Mandela. L’attuale Sudafrica è in mano a criminali, assassini che in nome di antichi odi tribali fra Zulu e Xosa si abbandonano a gesti disumani e violenze. Ora è stata la volta di una giovane donna.

Assassinata con un rito tribale degno dei peggiori selvaggi assassini. In Sudafrica c’è sgomento unito a indignazione dopo l’uccisione della 28enne Tshegofatso Pule, accoltellata e appesa a un albero vicino a Johannesburg. Era incinta di otto mesi, come riferiscono i media locali che citano la polizia. Scomparsa la scorsa settimana, il suo corpo è stato trovato ieri. L’hashtag #JusticeForTshego è diventato di tendenza su Twitter in Sudafrica e il portavoce della polizia, Capt Kay Makhubele, afferma che è stata aperta un’inchiesta per omicidio. I cittadini sollecitano via social le forze dell’ordine a trovare il colpevole, ma si chiedono anche se il sistema garantirà davvero giustizia. Ci sono alti livelli di violenza contro le donne in Sudafrica e lo scorso anno il presidente Cyril Ramaphosa ha dichiarato che il Paese è “uno dei luoghi più pericolosi al mondo in cui essere una donna”. Le statistiche sulla criminalità pubblicate lo scorso anno hanno mostrato che 2.930 donne sono state uccise nel periodo di 12 mesi che va dal 2017 al 2018, dato che significa un omicidio ogni tre ore. Chissà se la Boldrini e i vari mestieranti dell’apparire si inginocchieranno anche per lei?

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