• DAL MONDO

Sudan, sarà un potere condiviso quello fra civili e militari

KHARTOUM. Il primo obiettivo era il far tacere le armi e fermare le violenze che hanno insanguinato il Paese recentemente. La giunta militare al potere in Sudan e la coalizione di forze della società civile del Paese hanno raggiunto un accordo di condivisione del potere: lo ha annunciato oggi un inviato dell’Unione Africana (UA). L’accordo, ha detto Mohammed el-Hassan Labat, include una tabella di marcia per una transizione verso un governo guidato da civili.

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Entrambe le parti hanno concordato di formare un consiglio sovrano congiunto che governerà il Paese per “tre anni o poco più“. Il consiglio sarà composto da cinque militari e cinque civili, mentre un’altra poltrona andrà a un civile con un background militare. L’accordo è destinato a porre fine allo stallo in cui si trova il Paese africano dopo la deposizione del trentennale autocrate Omar al-Bashir avvenuta lo scorso aprile. Più in generale, diversi membri delle opposizioni temono che funzionari e militari rimasti leali a Bashir possano sabotare la transizione democratica del Sudan, che al momento poggia su una collaborazione molto fragile fra civili e militari.
   

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