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Teheran ” Gli Usa tolgano tutte le sanzioni e si potrà trattare”

TEHERAN. E’ iniziata la battaglia legale tra l’Iran e gli Stati Uniti sulle sanzioni che Washington ha reimposto su Teheran, uscendo dall’accordo internazionale sul nucleare. L’udienza davanti alla Corte internazionale di Giustizia dell’Aia si è aperta poco dopo le 10 italiane ed è in programma per quattro giornate Gli Stati Uniti devono “fare il primo passo togliendo tutte le sanzioni” all’Iran per poter avviare un dialogo. Lo ha detto il presidente iraniano Hassan Rohani in un discorso trasmesso dalla tv di stato di Teheran, all’indomani dell’apertura di Donald Trump al termine del G7 di Biarritz a un incontro con lui. La denuncia di Teheran si basa sulla violazione del trattato di amicizia del 1955 tra i due paesi, firmato all’epoca dal presidente statunitense Einsenhower e il primo ministro Hossein Ala. Il trattato definiva rapporti economici  e consolari a due anni dal golpe che fece cadere Mohamed Mossadeq e posto fine alla nazionalizzazione del petrolio, spauracchio per le potenze occidentali che orchestrarono il colpo di Stato.

Secondo l’articolo 23 del trattato “ogni disputa tra le parti contraenti e l’interpretazione dell’applicazione del trattato dovranno essere sottoposte alla Corte di Giustizia internazionale”. L’accordo non è stato mai stracciato, nemmeno nel 1979, anno della rivoluzione khomeinista e della rottura dei rapporti bilaterali tra i due paesi. E nemmeno quando Washington ci presentò di fronte alla Corte, lo stesso anno, durante la crisi degli ostaggi all’ambasciata americana di Teheran. All’epoca il tribunale ordinò l’immediato rilascio degli ostaggi, riferendosi anche al trattato di amicizia, confermandone dunque la validità. Lo stesso accadde dieci anni dopo quando 290 persone a bordo di un aereo civile iraniano furono uccisi dall’attacco compiuto da una nave da guerra statunitense.

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