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Un’app per pregare e il rosario diventa digitale

Il rosario è diventato digitale, e la novità arriva proprio dal Vaticano. L’App si chiama “Click To Pray”, il bracciale, invece, “Click To Pray eRosary”, un dispositivo interattivo che può essere utilizzato come bracciale e si attiva facendo il segno della croce. L’idea è stata pensata per la pace nel mondo, e presentata dallla Rete Mondiale di Preghiera del Papa. Nel dettaglio si tratta di uno strumento elettronico, connesso a un’app omonima, attraverso cui è possibile recitare la tradizionale preghiera mariana con modalità innovative, pensando ai più giovani. «Pensiamo di proporre una delle migliore tradizioni spirituali della Chiesa con le migliori tecnologie attuali», commenta il gesuita francese Frederic Fornos, direttore internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa. 

L’iniziativa, che si inserisce nel Mese Missionario Straordinario voluto da Papa Francesco, come spiega Fornos: «Durante la Giornata Mondiale della Gioventù a Panama il Pontefice aveva chiesto di aiutare particolarmente i giovani a pregare il Rosario per la Pace nel Mondo, e quindi in questo mese, che è il mese del Rosario, abbiamo voluto preparare un’altra modalità che aiuti i ragazzi nel loro mondo digitale a pregare il Rosario con la migliore tecnologia oggi a disposizione. C’è una pedagogia che ci aiuta a pregare per le grandi sfide dell’umanità e per la missione della Chiesa e questo mese è una via che indica che al centro, al cuore della Chiesa, c’è la preghiera». 

rosario tradizionale

Nella tradizione cristiana lo strumento per recitare il Rosario è la corona del Rosario o la decina. La parola Rosario significa “Corona di Rose”. La religione spiega che la Madonna ha rivelato che ogni volta che si dice un’Ave Maria è come se le si donasse una rosa, e col Rosario si dona una corona di rose.  Il Santo Rosario è considerato una preghiera completa, per mezzo di cui si medita sui “misteri” della gioia, della luce, del dolore e della gloria di Gesù e Maria. 

Simona Cocola

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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