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Verso Euro2020, per l’Italia amichevole con i tedeschi

ROMA. Una decina di giorni fa si è concluso per l’Italia il girone di qualificazione di Euro2020. Gli azzurri hanno chiuso a punteggio pieno grazie ad un percorso netto fatto di dieci successi in dieci gare. Roberto Mancini e i suoi ragazzi proseguiranno nella sua marcia di avvicinamento agli Europei del prossimo anno affrontando martedì 31 marzo a Norimberga (orario ancora da definire) la Germania, quattrovolte campione del mondo, proprio come gli azzurri. A renderlo noto è la stessa Federcalcio.

Tre anni dopo l’ultimo test amichevole giocato a Milano (0-0), l’Italia tornerà quindi ad affrontare la formazione guidata da Joachim Loew, anch’essa vincitrice del proprio girone delle eliminatorie, in quello che sarà il secondo dei due test di alto livello programmati dallo staff tecnico della Nazionalenel mese di marzo 2020.

La formazione azzurra che piegò la Germania per 4 a 3 ai Mondiali del 1970

La sfida con i tedeschi è universalmente riconosciuta come una delle grandi classiche del calcio Mondiale. Gli azzurri e la corazzata teutonica saranno avversari per la trentaseiesima volta nella loro storia: nei 35 confronti fin qui disputati sono 15 vittorie degli azzurri, 12 i pareggi e 8 i successi dei tedeschi. Molte, ovviamente, le sfide indimenticabili che hanno scritto pagine epiche del calcio, a partire dal mitico 4-3 del 1970 allo stadio Azteca di Città del Messico, per proseguire con il 3-1 della finale del Mundial ’82 al Bernabeu di Madrid. E, ancora dla vittoria firmata da Grosso e Del Piero nella semifinale di Dortmund che schiuse all’Italia la strada verso la conquista della quarta Coppa del Mondo nel 2006, oppure, l’appassionante semifinale di Euro 2012 decisa dalla doppietta di Balotelli. Ma non sono mancate anche le delusioni, come la sconfitta subita nei quarti di finale di Euro2016 a Bordeaux, dopo un’infinita serie di rigori.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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