• IL SANTO DEL GIORNO

1 luglio: Beato Antonio Rosmini, sacerdote e fondatore

Antonio Rosmini nasce a Rovereto, in provincia di Trento, da una nobile famiglia. E’ il secondogenito di Pier Modesto e di Giovanna dei Conti Formenti di Biacesa in Valle di Ledro, nipote di Ambrogio Rosmini Serbati, e al momento della sua nascita avvenuta il 24 marzo 1797, Rovereto fa parte del dominio delle forze napoleoniche, che l’hanno strappato all’Impero asburgico.

Antonio abbraccia la vocazione ecclesiastica e studia diritto e teologia all’Università di Padova. Ordinato sacerdote nel 1831, ritorna a Rovereto dove trascorre alcuni anni dedito agli studi. Nel 1828 fonda a Domodossola l’Istituto della Carità, composto da religiosi sacerdoti e fratelli, e cinque anni dopo avvia il cammino delle Suore della Provvidenza.

Nel 1830 pubblica il suo scritto filosofico più famoso, “Nuovo Saggio sull’origine delle idee“, nel quale sostiene che l’essere è la forma originaria della mente ed è impressa nell’uomo da Dio. Ritiene così di aver trovato un punto fermo sul quale edifica un originale sistema di pensiero che rilancia la visione cattolica del mondo con un linguaggio e un metodo più consoni ai tempi.

Antonio Rosmini
Beato Antonio Rosmini

Rosmini guarda inoltre con crescente attenzione alle vicende che portano all’unità d’Italia. Nel 1849 viene incaricato dal governo piemontese di una missione a Roma presso Pio IX. Il Papa lo accoglie benevolmente con la promessa di una sua imminente nomina a cardinale, sfumata a causa dell’inizio delle guerre d’indipendenza. In Italia, intanto, si moltiplicano gli attacchi contro di lui, sia da parte di alcuni cattolici, sia dagli anticlericali. Rosmini si ritira allora a Stresa dove trascorre gli ultimi suoi anni e dove muore nel 1855.

Dopo un lungo periodo in cui i suoi scritti sono stati condannati, si riconosce la loro ortodossia; in tal modo, è possibile proseguire la sua causa di beatificazione. Don Antonio Rosmini è stato beatificato a Novara il 18 novembre 2007, sotto il pontificato di papa Benedetto XVI. I suoi resti mortali sono venerati nella cripta del Santuario del Santissimo Crocifisso a Stresa. Nella stessa chiesa si trovano le spoglie di Clemente Rebora.

Il Sacro Monte di Domodossola, casa madre dell’Istituto della Carità (Wikipedia)

La sua memoria liturgica, per l’Istituto della Carità, le Suore della Provvidenza e le diocesi di Novara, Biella e Trento, cade il 1° luglio, il giorno esatto della sua scomparsa. Oggi l’Istituto della Carità è diffuso in quasi tutti i continenti: in America (Stati Uniti e Venezuela), in Europa (Italia, Regno Unito, Irlanda), Africa (Tanzania), Asia (India) e Oceania (Nuova Zelanda). La Casa madre è a Stresa, mentre quella generalizia è a Roma. Quanto alle Suore della Provvidenza, hanno la Casa madre a Borgomanero e contano presenze negli stessi Paesi dove si trovano i religiosi del ramo maschile, cui si aggiunge la missione in Colombia. Si dedicano alla formazione dei bambini, degli adolescenti e dei giovani nelle scuole, ma anche all’assistenza agli anziani e alla visita ai carcerati.

Alessio Yandusheff Rumiantseff

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Alessio Yandushev Rumyantsev

Sacerdote cattolico, nato a San Pietroburgo nel 1973, attualmente vive a Roma dove svolge il suo servizio pastorale ed accademico. Dottore in Teologia e professore. Ha compiuto gli studi in genetica a San Pietroburgo, in filosofia in Liechtenstein e in teologia alla Pontificia Università Lateranense e alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. È cappellano della Facoltà di Economia dell'Università La Sapienza. Collabora con le riviste teologico-filosofico-storiche "Traditio viva" e "Folia petropolitana" in qualità di redattore e traduttore.

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