• IL SANTO DEL GIORNO

14 gennaio: San Dazio, vescovo di Milano nel VI secolo

Sono tanti anche il 14 gennaio i Santi e i Beati celebrati dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa. Tra questi oggi vogliamo ricordare San Dazio, vescovo di Milano nel VI secolo.

Di San Dazio, ventiseiesimo vescovo di Milano, morto tra febbraio e marzo 552, va ricordata la carità intelligente e operosa. Quando nel 535-536 una terribile carestia colpisce la regione, ottiene dal prefetto, Cassiodoro, di distribuire alla popolazione affamata le riserve di grano, custodite a Pavia e Tortona. È il segno di quanto Dazio sia stimato, e insistente nel bussare sino a che non si apre la porta del cuore.

Convinto che sia dovere del vescovo farsi carico anche delle sofferenze del suo popolo, nel 538 Dazio si mette in viaggio per Roma, per convincere Belisario ad inviare truppe contro i Goti, che devastano la diocesi e l’Alta Italia. Purtroppo, mentre è lontano Milano viene devastata dai Goti e Dazio non può più tornare tra i suoi.

In quegli anni, Dazio si adopera inoltre per riconciliare il papa Vigilio e l’imperatore Giustiniano, che pretende di intervenire anche in questioni prettamente teologiche.  Per questo accompagna il papa a Costantinopoli, capitale imperiale, ma muore nel 552 nel pieno della missione. Le sue spoglie mortali sono riportate a Milano e deposte nella chiesa di San Vittore. Così è ricordato dal Martirologio Romano: “A Milano, deposizione di san Dazio, vescovo, che nella controversia dei Tre Capitoli difese la posizione del papa Vigilio, che accompagnò poi a Costantinopoli, dove morì”.

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Alessio Yandusheff-Rumiantseff

Sacerdote cattolico, nato a San Pietroburgo nel 1973, attualmente vive a Roma dove svolge il suo servizio pastorale ed accademico. Dottore in Teologia e professore. Ha compiuto gli studi in genetica a San Pietroburgo, in filosofia in Liechtenstein e in teologia alla Pontificia Università Lateranense e alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. È cappellano della Facoltà di Economia dell'Università La Sapienza. Collabora con le riviste teologico-filosofico-storiche "Traditio viva" e "Folia petropolitana" in qualità di redattore e traduttore.

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