• IL SANTO DEL GIORNO

21 giugno: San Luigi Gonzaga, principe e gesuita

San Luigi di Gonzaga, primogenito di Ferrante Gonzaga e di Marta Tana di Chieri, nacque il 9 marzo 1568 nel castello di famiglia di Castiglione delle Stiviere, nel Mantovano. Primo di otto figli, e quindi erede al titolo di marchese, fin dalla prima infanzia venne educato alla vita militare. Quanto mai precoce all’età di sette anni avvenne ciò che in seguito definì la sua “conversione dal mondo a Dio“: sentendosi chiamato a consacrare la propria vita al Signore intensificò la preghiera, recitando ogni giorno in ginocchio i sette Salmi penitenziali e l’Ufficio della Madonna.

Nel 1576, a causa di un’epidemia nel feudo, venne trasferito a Firenze col fratello minore Rodolfo presso il granduca Francesco I de’ Medici. A Firenze, nella basilica della Santissima Annunziata fece voto di perpetua verginità. Tre anni dopo venne dislocato alla corte di Mantova, dove rinunciò al titolo di futuro marchese di Castiglione, in favore del fratello Rodolfo.

San Luigi Gonzaga

Nel 1580 ricevette la Prima Comunione da Carlo Borromeo in visita nella Diocesi di Brescia (della quale Castiglione faceva parte a quel tempo). Nel 1581 si recò a Madrid per due anni, come paggio d’onore del principe Diego. Nel frattempo studiò lettere, scienze e filosofia, legge testi spirituali e relazioni missionarie, pregò e maturò la sua decisione di farsi gesuita e nonostante l’opposizione del padre inizialmente contrario, all’età di 17 anni entrò nel noviziato della Compagnia di Gesù a Roma.

Nel settembre 1589 su richiesta della madre fece ritorno al paese natale per tentare una mediazione sulla questione legata alla successione del marchesato di Solferino. Dopo il suo intervento tornò a Milano per continuare gli studi in attesa di rientrare a Roma, nel maggio dello stesso anno. Nel 1590/91 una serie di malattie infettive nella capitale provocarono migliaia vittime, inclusi i papi Sisto V, Urbano VII e Gregorio XIV.

Tomba di San Luigi Gonzaga nella chiesa di Sant’Ignazio a Roma (Twitter)

Luigi Gonzaga, insieme a San Camillo de Lellis e ad alcuni confratelli gesuiti, si prodigò intensamente ad assistere i più bisognosi. Malato da tempo, dovette dedicarsi solo ai casi con nessuna evidenza di contagiosità, ma un giorno, trovato in strada un appestato, non esitò a caricarselo in spalla e portarlo all’ospedale della Consolazione. Pochi giorni dopo (è il 21 giugno 1591) morì a soli 23 anni.

Il suo corpo venne tumulato nella chiesa di Sant’Ignazio a Roma. Oggi il suo cranio è conservato nella basilica a lui intitolata a Castiglione delle Stiviere, mentre la mandibola è custodita nella Chiesa Madre di Rosolini, in provincia di Siracusa.

Luigi venne beatificato 14 anni dopo la morte da papa Paolo V, il 19 ottobre 1605. Il 31 dicembre 1726 fu canonizzato insieme ad un altro gesuita, San Stanislao Kostka, da papa Benedetto XIII. Lo stesso papa lo dichiarò “protettore degli studenti” nel 1729. Nel 1926 venne proclamato patrono della gioventù cattolica da papa Pio XI. Nel 1991 Giovanni Paolo II lo nominò patrono dei malati di Aids.

Alessio Yandusheff Rumiantseff

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Alessio Yandushev Rumyantsev

Sacerdote cattolico, nato a San Pietroburgo nel 1973, attualmente vive a Roma dove svolge il suo servizio pastorale ed accademico. Dottore in Teologia e professore. Ha compiuto gli studi in genetica a San Pietroburgo, in filosofia in Liechtenstein e in teologia alla Pontificia Università Lateranense e alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. È cappellano della Facoltà di Economia dell'Università La Sapienza. Collabora con le riviste teologico-filosofico-storiche "Traditio viva" e "Folia petropolitana" in qualità di redattore e traduttore.

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