• IL SANTO DEL GIORNO

23 luglio: Santa Brigida di Svezia, religiosa e fondatrice

Il marito Ulf, che si trovava sulla sua stessa lunghezza d’onda, condivise l’interesse nei confronti dei più poveri; nel corso della sua esistenza vivette un’intensa esperienza spirituale, che l’accompagnò nei vari pellegrinaggi da uno dei quali, a Santiago di Compostella, tornò gravemente malato. Di comune accordo con la moglie decise di trascorrere gli ultimi mesi di vita nel monastero cistercense di Alvastra, dove Brigida lo assistette come la più premurosa delle infermiere e dove gli chiuse gli occhi il 12 febbraio 1344.

santa brigida
Santa Brigida di Svezia (Wikipedia)

successivamente fece ritorno in Svezia, rinunciò a tutti i suoi beni e si dedicò all’assistenza dei malati (con il marito aveva addirittura dato vita ad un piccolo ospedale). in pratica si lasciò assorbire dalla contemplazione di Dio e sognò di fondare un ordine religioso.

Nel 1349 decise di partire alla volta di Roma, accompagnata dalla figlia Caterina. Tre erano gli obiettivi l’avevano spinta ad intraprendere questo viaggio: vivere l’esperienza dell’Anno Santo 1350, ottenere l’approvazione papale per il suo ordine religioso e far ritornare il Papa da Avignone a Roma. Tuttavia, raggiunse i suoi scopi solo a metà. In una città ridotta allo squallore, Brigida si dedicò tanto intensamente alla cura dei poveri e dei malati da diventare vittima degli strozzini e a sua volta mendicante. Il movimento religioso che aveva in mente non diventò così come lo aveva immaginato e le prime professioni si celebrarono soltanto due anni dopo la sua morte.

Santa Brigida di Svezia

Il Papa, i cardinali e i re a cui rivolse svariati rimproveri continuarono imperterriti per la loro strada. In particolare la deluse Urbano V, che rientrò a Roma solo per pochi anni e se ne andò nuovamente, inseguito dagli ammonimenti e dagli avvenimenti di Brigida. Nella sua esperienza spirituale occuparono un posto di rilievo le “Rivelazioni“, che altro non erano che squarci sulla sua esperienza mistica e della sua intima comunione con Dio e l’intero paradiso.

Morì il 23 luglio 1373 e per i romani, che la consideravano una di loro, era già in odore di santità. I figli Birger e Caterina l’anno seguente la riportarono in Svezia, a riposare nel monastero che avrebbe voluto fondare. La sua canonizzazione avvenne nel 1391 ad opera di Papa Bonifacio IX, mentre nel 1999 Giovanni Paolo II la dichiarò compatrona d’Europa, insieme a Caterina da Siena e a Teresa Benedetta della Croce, ovvero Edith Stein.

Alessio Yandusheff Rumiantseff

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Alessio Yandusheff-Rumiantseff

Sacerdote cattolico, nato a San Pietroburgo nel 1973, attualmente vive a Roma dove svolge il suo servizio pastorale ed accademico. Dottore in Teologia e professore. Ha compiuto gli studi in genetica a San Pietroburgo, in filosofia in Liechtenstein e in teologia alla Pontificia Università Lateranense e alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. È cappellano della Facoltà di Economia dell'Università La Sapienza. Collabora con le riviste teologico-filosofico-storiche "Traditio viva" e "Folia petropolitana" in qualità di redattore e traduttore.

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