• IL SANTO DEL GIORNO

27 aprile: Santa Zita di Lucca patrona delle domestiche

Tra i diversi santi che si celebrano il 27 aprile, Santa Zita merita un posto di primo piano per la capacità di questa donna gracile e minuta di farsi apprezzare per la generosità, la dedizione al lavoro e la bontà d’animo. Zita nacque nel 1218 da una famiglia molto umile. A soli 12 anni dovette andare a lavorare come domestica presso la nobile casa dei Fatinelli, a Lucca.

Attenta e puntigliosa nell’attività lavorativa, fu capace di sopportare angherie e rimproveri dei padroni, che la trattarono come una serva e che dubitarono persino della sua onestà. Ad alimentare i dubbi, pare sia stata un’altra domestica pronta ad insinuare nella mente del capofamiglia il sospetto che Zita rubi in casa ciò che donava ai poveri. La leggenda narra che un giorno il padrone, incontrando Zita con il grembiule gonfio, le chieda cosa porti con sé. Nonostante il grembiule sia pieno di pane, Zita rispose che si trattava solo fiori e fronde. Sciolto il grembiule, per miracolo, dallo stesso cadono fiori e fronde.

Santa Zita
Corpo di Santa Zita nella Basilica di San Frediano a Lucca

La sua gentilezza d’animo finì alla fine per farle conquistare l’affetto della famiglia che alla fine decise di affidarle la direzione della casa. In quel periodo Zita continuò ad aiutare le persone più povere senza mai sottrarre nulla agli altri. Inoltre riuscì a mettere da parte i suoi risparmi per soccorrere le persone bisognose. Morì il 27 aprile 1272. La sua fama si diffuse in breve tempo, tanto che i cittadini di Lucca chiesero che venisse sepolta nella Basilica di San Frediano dov’è tuttora custodita.

Il suo culto venne approvato nel 1696 da Papa Innocenzo XII. Venne proclamata patrona delle domestiche da Pio XII, diventando anche patrona di Lucca, delle casalinghe e dei fornai. Non a caso, la popolazione lucchese è molto devota alla santa, quasi quanto è devota al Volto Santo. La devozione per Zita, in “odore di santità”, crebbe notevolmente per tutta la sua vita tanto che, alla sua morte, i fedeli di Lucca vollero che il suo corpo venga sepolto nella basilica di San Frediano.

La settimana del 27 aprile si tiene a Lucca, presso la stessa basilica e l’anfiteatro di Lucca, in onore della santa, una manifestazione floreale volta a ricordare il miracolo dei pani trasformati in fiori.

Alessio Yandusheff Rumiantseff

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Alessio Yandushev Rumyantsev

Sacerdote cattolico, nato a San Pietroburgo nel 1973, attualmente vive a Roma dove svolge il suo servizio pastorale ed accademico. Dottore in Teologia e professore. Ha compiuto gli studi in genetica a San Pietroburgo, in filosofia in Liechtenstein e in teologia alla Pontificia Università Lateranense e alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. È cappellano della Facoltà di Economia dell'Università La Sapienza. Collabora con le riviste teologico-filosofico-storiche "Traditio viva" e "Folia petropolitana" in qualità di redattore e traduttore.

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