• IL SANTO DEL GIORNO

28 agosto: Sant’Agostino, vescovo e dottore della Chiesa

Agostino è uno degli autori di testi teologici, mistici, filosofici, esegetici, ancora oggi molto studiato e citato; egli è uno dei Dottori della Chiesa come ponte fra l’Africa e l’Europa; il suo libro le “Confessioni” è ancora oggi ricercato, ristampato, letto e meditato. La vita di Agostino è stata tramandata con grande dettaglio nelle Confessioni, sua biografia personale, nelle Ritrattazioni, che descrivono l’evoluzione del suo pensiero, e nella Vita di Agostino, scritta dal suo amico e discepolo Possidio, che narra l’apostolato del santo.

Agostino nasce a Tagaste, attualmente Souk Ahars, in Algeria il 13 novembre del 354 da una famiglia di etnia berbera, del ceto medio, ma non facoltosa: il padre, Patrizio, piccolo possidente terriero e membro dei curiales (consiglieri municipali) della città, è un pagano; di animo benevolo, anche se collerico, impetuoso e a volte infedele alla moglie Monica, futura santa, grazie alla cui influenza il figlio giungerà alla conversione. Nel frattempo, dopo aver letto l’Ortensio di Cicerone Agostino abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Dall’Africa raggiunge Roma e successivamente Milano, per insegnare retorica. Qui l’incontro con il vescovo Ambrogio è fondamentale per la sua conversione. Nella notte tra il 24 e il 25 aprile 386, vigilia di Pasqua, Agostino viene battezzato dal vescovo insieme al figlio Adeodato avuto a diciassette anni. Decide di tornare in Africa ma ad Ostia muore la madre: decide pertanto di tornare a Roma dove rimane fino al 388 continuando a scrivere.

Successivamente, fa ritorno al suo paese natale, Tagaste, dove conduce un programma di vita ascetica. Ordinato sacerdote prima e vescovo poi, a Ippona ottiene di fondare un monastero. Le sue opere teologiche, mistiche, filosofiche e polemiche – queste ultime riflettono l’intensa lotta che Agostino intraprende contro le eresie, a cui dedica parte della sua vita – sono tutt’ora studiate. Agostino per il suo pensiero, racchiuso in testi come Confessioni o Città di Dio, merita il titolo di Dottore della Chiesa. Agostino si dimostra maestro indiscusso nel confutare le eresie del suo secolo e i vari movimenti che ad esse si rifanno; i suoi interventi non solo illuminano i pastori di anime dell’epoca, ma determinano anche per il futuro, l’orientamento della teologia cattolica in questo campo.

Nel 429, mentre Ippona è assediata dai Vandali comandati da Genserico, il santo si ammala gravemente. Muore il 28 agosto del 430 all’età di 76 anni. Il suo corpo, sottratto ai Vandali, viene poi trasportato a Cagliari dal vescovo Fulgenzio di Ruspe, verso il 510, insieme alle reliquie di altri vescovi africani. Intorno al 725 il suo corpo viene nuovamente traslato a Pavia, nella Chiesa di S. Pietro in Ciel d’Oro, non lontano dai luoghi della sua conversione, ad opera del pio re longobardo Liutprando (VIII secolo), che l’aveva riscattato dai saraceni della Sardegna. Agostino è dunque venerato come santo dalla Chiesa cristiana sin da tempi remoti, e tradizionalmente rappresentato con la mitra e il pastorale come suoi tipici paramenti vescovili. Altre immagini di lui, tra cui la più antica risalente al VI secolo, lo raffigurano invece seduto ad uno scrittoio con un libro aperto. Nel 1298 fu annoverato fra i primi quattro dottori della Chiesa.

In occasione del XV centenario della morte papa Pio XI ne ha commemorato la figura nell’enciclica Ad Salutem Humani del 20 aprile 1930. In occasione del XVI anniversario della conversione, papa Giovanni Paolo II ha pubblicato la lettera apostolica Augustinum Hipponensem, del 28 agosto 1986. Infine, il 22 aprile 2007 papa Benedetto XVI si è recato a Pavia, nella basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, a pregare presso la tomba del santo.

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Alessio Yandushev Rumyantsev

Sacerdote cattolico, nato a San Pietroburgo nel 1973, attualmente vive a Roma dove svolge il suo servizio pastorale ed accademico. Dottore in Teologia e professore. Ha compiuto gli studi in genetica a San Pietroburgo, in filosofia in Liechtenstein e in teologia alla Pontificia Università Lateranense e alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. È cappellano della Facoltà di Economia dell'Università La Sapienza. Collabora con le riviste teologico-filosofico-storiche "Traditio viva" e "Folia petropolitana" in qualità di redattore e traduttore.

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