• IL SANTO DEL GIORNO

3 marzo: Santa Cunegonda, imperatrice di carità e umiltà

Il 3 marzo si festeggia Santa Cunegonda. Vissuta nell’XI secolo e cresciuta con una profonda educazione cristiana, a 20 anni sposò Enrico duca di Baviera, divenendo prima regina di Germania (1002) e poi imperatrice, ricevendo a Roma, assieme al marito, la corona imperiale da papa Benedetto VIII nel 1014. Malgrado Cunegonda fosse sterile, il marito non volle ripudiarla. Una scelta, quest’ultima, ammessa dal matrimoniale germanico e tollerata da Roma. Per la grande pietà e santità che riscontrava in lei preferì viverle assieme anche senza speranza di prole. La vita dell’imperatrice costituì un mirabile esempio di carità, umiltà e mortificazione, virtù che la caratterizzarono in molteplici manifestazioni. Assecondata dal marito fece erigere il Duomo di Bamberga (1007) e il monastero benedettino di Kaufungen (1021) dove, rimasta vedova, si ritirò conducendo vita monastica. Morì il 3 marzo probabilmente del 1033 anche se qualcuno data la sua scomparsa sei anni dopo. Nel 1200 Papa Innocenzo III l’ascrisse nel numero dei Santi

Nelle raffigurazioni religiose Enrico e Cunegonda sono rappresentati con gli abiti imperiali, la corona sul capo e un giglio in mano, o con il modellino della cattedrale di Bamberga in mezzo a loro. Cunegonda viene anche rappresentata da sola, mentre cammina sui vomeri ardenti.

Altri Santi e Beati  del 3 marzo. San Tiziano da Brescia, vescovo; Sant’Anselmo di Nonantola, abate; Santa Camilla di Auxerre, vergine; Santa Katharine (Caterina) Mary Drexel, fondatrice; Santi Marino di Cesarea e Asterio, martiri; Santa Teresa Eustochio Verzeri, fondatrice; Beato Benedetto Sinigardi (Fra’ Benedetto da Arezzo), francescano; Beato Federico di Hallum, religioso; Beato Giacomino de’ Canepacci (detto da Crevacuore), carmelitano; Beato Innocenzo da Berzo, sacerdote; Beato Liberato Weiss, martire.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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