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Lo “sciopero social” per un minor controllo sui dati personali

Lanciato l’appello per lo “sciopero social” di due giorni, il 4 e 5 luglio, da Larry Sanger, uno dei fondatori di Wikipedia. Lo scopo è quello di avere un sistema decentralizzato, dove ogni persona è proprietaria dei dati personali, invece che siano pochi soggetti a controllarli. Questo il motivo per cui invita gli internauti a non utilizzare i social in quelle date, pubblicando solo post riguardanti lo sciopero per la “Dichiarazione di indipendenza digitale”. «Il 4 e 5 luglio le persone con delle rimostranze da fare nei confronti dei social media faranno sciopero – scrive sul proprio sito -. Stiamo per flettere i nostri muscoli e domandare che le giganti e manipolative corporation ci restituiscano il controllo sui nostri dati, sulla privacy e sulle esperienze». “Education, Internet and more” sono le parole chiave che riporta in evidenza Sanger sul proprio sito, su cui parla di “social distribuiti”, al fine di condividere protocolli e funzioni, in modo che lavorino come i siti web, o i servizi di osta elettronica, o i blog, fornitori di servizi neutri.

Larry Sanger, uno dei fondatori di Wikipedia, sciopero social
Larry Sanger, uno dei fondatori di Wikipedia

“L’umanità è stata usata con disprezzo dai vasti imperi digitali. Quindi è ora necessario sostituire questi imperi con reti decentralizzate di individui indipendenti, come nei primi decenni di Internet. Poiché la nostra partecipazione è stata volontaria, nessuno dubita del nostro diritto di fare questo passo. Ma se vogliamo persuadere il maggior numero possibile di persone a unirsi e rendere possibili reti riformate, dovremmo dichiarare le nostre ragioni per voler sostituire il vecchio. Dichiariamo di avere diritti digitali inalienabili, diritti che definiscono in che modo le informazioni che possediamo individualmente possono o non possono essere trattate da altri e che tra questi diritti ci sono libertà di parola, privacy e sicurezza. […] Per anni abbiamo approvato e anche celebrato l’impresa in quanto ha tratto profitto dalle nostre comunicazioni […] La lunga serie di abusi che abbiamo sofferto rende nostro, anche nostro dovere, sostituire le vecchie reti”. Questo si legge sul sito, dove è possibile firmare la dichiarazione di indipendenza digitale. Al momento le firme sono oltre millequattrocento.

Simona Cocola

 
 
 
 
 
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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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