RAGIUSA. Ferma un’auto di notte per strada chiedendo aiuto per la moglie, ma è una scusa per fermare una giovane donna e violentarla per ore. La polizia dopo 12 ore lo identifica e lo arresta. E’ la ricostruzione della brutale aggressione avvenuta nel Ragusano per cui è indagato un 26enne di Vittoria. Ad accusarlo la testimonianza della vittima che lo riconosce in foto e immagini di telecamere di videosorveglianza. Dopo la violenza, l’uomo ha minacciato la donna di morte: “So tutto di te, se parli ammazzo te e la tua famiglia”.
L’aggressione è avvenuta nella notte: la vittima, una giovane trentenne, stava rientrando a casa quando per strada ha visto un uomo che chiedeva aiuto. Lui si è avvicinato e le ha detto che la moglie si era sentita male e che aveva bisogno di chiamare i soccorsi. In realtà l’uomo con la moglie, ricostruirà dopo la polizia, aveva litigato. E svela subito le sue intenzioni minacciando di uccidere la giovane donna con una grossa pietra.
Il ventiseienne si mette alla guida dell’auto e porta la sua vittima vicino al cimitero di un paese del Ragusano dove le ruba la borsa con i documenti. Legge le sue generalità poi minaccia di morte lei e la sua famiglia. Subito dopo abusa di lei; quindi la porta su una spiaggia del Ragusano dove le parla di sua moglie e della lite che ha avuto poco prima. Torna con l’auto nuovamente vicino al cimitero e abusa nuovamente di lei. Infine, si fa lasciare vicino casa, ma prima di scendere dall’auto torna ancora a minacciarla.
Dopo tre ore di violenza, la trentenne si reca in ospedale, dove i medici allertano la polizia che avvia le indagini, che portano al fermo eseguito del ventiseienne. Il Gip di Ragusa convalida il fermo per sequestro di persona, violenza sessuale aggravata e rapina ed emette un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Durante l’interrogatorio di garanzia l’indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere.