ROMA. Il governo Conte bis, dopo la fiducia al Camera, ha incassato anche quella del Senato. I voti a favore sono stati 169, 133 i contrari e 5 gli astenuti (307 i votanti in totale). La nuova maggioranza sostenuta da M5s e Pd, sulla carta, nasce con otto voti di scarto rispetto alla maggioranza relativa e due in meno rispetto a quanti ne avevano i gialloverdi nel primo governo Conte.
Tra i 5 stelle ha scelto di astenersi in segno di polemica il senatore Gianluigi Paragone. Lo stesso ha fatto il democratico Matteo Richetti e i tre senatori dell’Svp. A favore del governo si sono schierati anche i senatori a vita: Mario Monti, Giorgio Napolitano (assente), Giuliana Segre. Tra i non votanti: il 5 stelle Lello Ciampolillo.
Le opposizioni, fin dall’inizio del dibattito in mattinata, hanno protestato con cori (“elezioni”, “dignità”, “mai col Pd” alcuni degli slogan cantati dai banchi) e cartelli. Nel pomeriggio la presidente del Senato ha interrotto per qualche minuto la seduta, dopo che la leghista Borgonzoni ha mostrato la sua t-shirt con la scritta “Bibbiano”.
Durante il dibattito Matteo Salvini è andato all’attacco del premier chiamandolo “Conte-Monti” e accusando il governo di essere soltanto “affamato di poltrone”. Dura la replica del premier, mentre alcuni senatori leghisti hanno urlato interrompendo più volte la replica del presidente del Consiglio. Sono seguiti cori: “Dignità, dignità!”, scanditi battendo le mani sui banchi.