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Addio a Luciano De Crescenzo, simbolo della cultura partenopea

ROMA. Si è spento intorno alle 16 nella capitale Luciano De Crescenzo. Lo scrittore, regista, attore e conduttore televisivo avrebbe compito fra un mese esatto 91 anni: era infatti nato a Napoli il 18 agosto 1928. Da alcuni giorni De Crescendo era ricoverato in ospedale. Da anni soffriva di una malattia neurologica degenerativa, anche se fatale è stata polmonite. E’ stato assistito fino all’ultimo dalla figlia Paola, dal genero, dai nipoti e dal suo storico agente Enzo D’Elia.

De Crescenzo lascia un’eredità immensa fatta di oltre cinquanta libri, 18 milioni di copie vendute nel mondo, di cui 7 milioni in Italia. Le sue opere sono state tradotte in 19 lingue e diffuse in 25 Paesi. Simbolo della cultura partenopea, ha lasciato in eredità anche film come “Così Parlò Bellavista”. Sul grande schermo ha recitato persino con Sophia Loren in “Sabato domenica e lunedì” della Wermuller. Successo lo ebbe anche in tv con programmi come “Zeus – Le Gesta degli Dei e degli Eroi” sui miti e sulle leggende degli antichi greci. Amico di Renzo Arbore e Roberto Benigni, fu “scoperto” in tv da Maurizio Costanzo dopo una carriera insolita: quella da informatico alla Ibm.

Tra i primi ad esprimere il cordoglio il sindaco di Napoli Luigi de Magistris: “Esprimo il cordoglio profondo mio personale e della città di Napoli per la fine terrena del grande Luciano De Crescenzo, uomo di immensa cultura che ha saputo interpretare al meglio l’anima del popolo napoletano. Persona di estrema intelligenza, enorme cultura e di una naturale simpatia tutta partenopea. Luciano mancherà molto a Napoli e alla sua gente, lo ricorderemo tutti con immenso affetto e gratitudine”.

Luciano De Crescenzo con Mara Venier

La camera ardente sarà allestita nella Sala della Protomoteca in Campidoglio. L’apertura al pubblico è dalle 10 alle 20.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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