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Airalzh e Coop insieme contro l’Alzhaimer

Non si ferma e non può fermarsi la ricerca sulle demenze, in particolare sull’Alzheimer, soprattutto se si prende in considerazione il costante incremento della patologia e dell’invecchiamento della popolazione. In Italia, i malati di demenza sono più di 1 milione, la maggior parte dei quali affetti da Alzheimer, malattia che oggi colpisce circa il 5% delle persone con più di 65 anni.

Con l’aumento dell’aspettativa di vita, si calcola che nel corso dei prossimi 30 anni i casi potranno triplicare. Non solo, le persone coinvolte in maniera indiretta, fra cui familiari e caregiver, sono ben tre milioni. Numeri impressionanti sia dal punto di vista umano che sociale ed economico perché, come dimostrato dall’European Brain Council (EBC), se in Europa il costo totale delle malattie del cervello su base annua ammonta a 798 miliardi di euro, le demenze – di cui la malattia di Alzheimer rappresenta circa il 70% – si posizionano al secondo posto in Europa per costi sociali.

Ricerca e innovazione essenziali per l’identificazione di trattamenti adeguati e innovativi

Un recente studio Europeo ha dimostrato che un trattamento in grado di ritardare la progressione della malattia del 50% porterebbe ad una forte riduzione di pazienti in stadi avanzati della malattia – ha affermato Monica Di Luca, Vice Presidente Airalzh e Presidente di European Brain Council. “Ciò comporterebbe un aumento della qualità di vita dei pazienti ed un aumento degli anni di vita senza disabilità (QALY) pari a 1,75 anni per paziente. Nel complesso, si stima che un simile trattamento riduca i costi totali dell’assistenza da 22.000€ a 12.406€ a persona.”

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Roberto Speranza: “Risorse sulla salute grande investimento sulla vita dei cittadini”

Al Ministero della Salute sono stati presentati i risultati ottenuti negli ultimi tre anni dai ricercatori della rete Airalzh Onlus, Associazione Italiana Ricerca Alzheimer, grazie al contributo di 75 assegni di ricerca annuali da parte di Coop, importante insegna della grande distribuzione in Italia e al tempo stesso organizzazione di consumatori con oltre 6 milioni e mezzo di soci.

Investire nella ricerca è una priorità pubblica come dichiarato anche dal Ministro della Salute Roberto Speranza: “Abbiamo bisogno come Paese di fare un grande salto culturale. Le risorse che si mettono sul sistema salute non possono essere considerate semplice spesa pubblica ma un grande investimento sulla vita delle persone.”

I progetti di ricerca presentati da Airhalz durante l’evento

Due le diverse linee di ricerca su cui si sono concentrati i progetti di ricerca Airalzh: da una parte ricerche di base per individuare i meccanismi patogenetici, dall’altra ricerche cliniche per individuare fattori di rischio e strumenti per la diagnosi precoce. L’investimento ha prodotto 110 pubblicazioni sulle principali riviste scientifiche internazionali alcune delle quali di elevato impatto come dimostra la valutazione del punteggio relativo all’Impact Factor totale delle pubblicazioni che è risultata superiore a 300 con una media di 2,7.

Tre i progetti presentati nel corso della conferenza stampa tra quelli che hanno prodotto interessanti risultati nell’ambito della diagnosi precoce, dell’identificazione di nuovi bersagli terapeutici, dello stile di vita e della prevenzione.

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Da sinistra Manuela Leri, Giorgio Fumagalli e Silvia Pelucchi.

Giorgio Fumagalli: lo studio dei solchi cerebrali per il miglioramento delle diagnosi

Giorgio Fumagalli,ricercatore Airalzh presso il Policlinico di Milano,ha illustrato il suo progetto di studio dei solchi cerebrali per migliorare la diagnosi tra le diverse forme di demenza. In particolare, valutando l’atrofia cerebrale alla risonanza magnetica mediante scale visive e con programmi automatizzati, è stato possibile identificare un pattern tipico per ciascuna mutazione genetica della demenza frontotemporale e distinguere tra malattia di Alzheimer e Atrofia corticale posteriore (una forma di demenza con disturbi visivi).

Manuela Leri: gli effetti dei polifenoli presenti nell’olio extravergine d’oliva

Sul fronte della prevenzione, Manuela Leri, ricercatrice presso l’Università degli Studi di Firenze, ha studiato gli effetti dei polifenoli presenti nell’olio extravergine d’oliva su alcune delle alterazioni che caratterizzano la patologia di Alzheimer, confermando un effetto diretto anti-infiammatorio dei polifenoli sulle cellule e la loro capacità di ridurre la formazione di placche amiloidi, recuperando la funzionalità dei neuroni. Tali risultati offriranno spunti sia ai fini della progettazione di farmaci efficaci nella prevenzione e nella terapia di Alzheimer oltre che avviare trial clinici.

Silvia Pelucchi: la scoperta della proteina (CAP2), responsabile delle alterazioni dei processi di memoria e apprendimento

Per quanto riguarda l’identificazione di nuovi bersagli terapeutici, Silvia Pelucchi, ricercatrice presso l’Università degli Studi di Milano, ha scoperto una proteina (CAP2) responsabile della modificazione strutturale dei nostri neuroni durante i processi di memoria e apprendimento, gli stessi che vengono alterati nella malattia di Alzheimer. Questo studio permette di identificare un bersaglio farmacologico decisamente innovativo e fuori dagli schemi classici che possa intervenire nelle fasi più precoci di malattia caratterizzati da una disfunzione dei contatti tra le cellule nervose.

I risultati ottenuti dalla rete Airalzh sono perfettamente allineati agli studi più avanzati nel contesto internazionale che vede i laboratori focalizzarsi su prevenzione, diagnosi precoce e identificazione di meccanismi molecolari delle primissime fasi di malattia.

Sandro Sorbi (Presidente onorario Airalzh): “Orgogliosi del percorso fatto, ma l’Italia investe molto poco nella ricerca”

Siamo particolarmente orgogliosi del percorso fatto in questi pochi anni – racconta Sandro Sorbi, Presidente Onorario di Airalzh, Università degli Studi di Firenze – Prima della nascita di Airalzh, nel 2014, l’Italia era l’unico Paese occidentale che non raccoglieva fondi per la ricerca sull’Alzheimer in analogia con quanto invece avveniva per altre patologie, chi voleva fare una donazione per curare questa malattia si rivolgeva ad associazioni di altri Paesi. “

Purtroppo l’Italia investe ancora molto poco in ricerca – ha aggiunti Sorbi – i dati Istat dimostrano che l’investimento italiano globale nella ricerca non raggiunge 1,4 del PIL. Alzheimer e le demenze attraggono troppo pochi fondi per la ricerca a differenza di altri Paesi.

Il contributo di Coop alla ricerca

Ancora a fianco di Airalzh, Coop ha annunciato la volontà di proseguire la collaborazione con ulteriori 7 assegni di ricerca per giovani ricercatori individuati secondo criteri di merito sulla base del numero e livello delle pubblicazioni e attinenza delle stesse agli obiettivi del progetto di rete. Il valore complessivo totale erogato da Coop per la ricerca raggiunge quindi circa 2 milioni di euro.

Abbiamo sottoscritto l’importante partnership con Airalzh poiché siamo convinti che questa grave patologia vada sostenuta privilegiando la ricerca e dando così sostegno a progetti di studio di giovani ricercatori”, ha affermato il Presidente di ANCC Coop, Luca Bernareggi. “In alcuni casi, i risultati raggiunti anche in termine di vendite sono stati decisamente interessanti – ha raccontato Maura Latini, Amministratore Delegato Coop Italia – come nel 2019 il caso delle arance navel che hanno permesso di ricavare un contributo pari a circa 50.000 euro a dimostrazione di come la consapevolezza nell’atto d’acquisto possa fare la differenza”.

E se è vero che la ricerca in Italia si basa principalmente sulle donazioni di imprese e di privati cittadini, un plauso finale è andato a Coop e ai tanti ricercatori presenti, perché di fronte al rapido progredire di una malattia con un forte impatto sociale, che coinvolge non solo il singolo paziente ma anche i suoi familiari, la ricerca resta l’unica arma efficace da sostenere.

Norbert Ciuccariello

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Norbert Ciuccariello

Classe 1976, fondatore del quotidiano web nazionale il Valore Italiano e del quotidiano locale Torino Top News. Oltre a ricoprire l'incarico di editore e giornalista pubblicista è un imprenditore impegnato nel settore della moda e della contabilità.

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