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Alitalia aspetta una risposta da Lufthansa e c’è l’ombra lunga dei Benetton

ROMA. Alitalia perde “circa 300 milioni di euro all’anno, nel periodo di amministrazione straordinaria”. Le stime in rosso sulla compagnia aerea sono state fornite da Giuseppe Leogrande, il commissario straordinario di Alitalia, in una audizione alla commissione Trasporti della Camera. Leogrande ha anche annunciato Giancarlo Zeni come nuovo direttore generale. Intanto Lufthansa, come osservatore del dossier, propone la sua ricetta, ma il responsabile Joerg Eberhart avvisa che non basteranno pochi mesi: “Servirà una ristrutturazione pluriennale”. Il ministro dei Trasporti Paola De Micheli ribadisce: “Se servirà tempo lo valuterà il governo”. Nella giornata di mercoledì 8 gennaio, alle ore 15, si terrà invece l’audizione in Commissione Trasporti del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, sempre sul tema Alitalia. Ma al di la di frasi fatte condite di speranza e un po di arroganza da parte governativa la situazione pare in stallo. “Il 31 ottobre abbiamo presentato una proposta di offerta d’acquisto per i rami di Alitalia, un’offerta condizionata ad alcune condizioni che noi ritenevamo imprescindibili”. Lo ha detto l’Ad di Fs, Gianfranco Battisti, in audizione alla Commissione Trasporti della Camera, spiegando che l’offerta era condizionata, ad esempio, “all’individuazione di più investitori”. Battisti ha quindi sottolineato che “non eravamo intenzionati a prendere la maggioranza nella compagnia”. “Oltre ai vettori aerei – ha dichiarato – abbiamo contattato circa 30 soggetti finanziari attraverso i nostri advisor. Tuttavia non abbiamo avuto riscontri positivi: non hanno manifestato interesse concreto alla partecipazione in Alitalia”.

Lufthansa, poi,  non ha mai risposto formalmente a nessuna iniziativa che avevamo richiesto”, ha precisato Gianfranco Battisti,  circa il rilancio di Alitalia, spiegando invece che all’inizio “EasyJet e Delta hanno manifestato un’adesione formale” al progetto. Poi EasyJet si è ritirata, ha aggiunto. “Siamo convinti che un profondo risanamento di Alitalia sia inevitabile. Solo così guadagnerà il tempo necessario e partendo da una posizione di forza avrà una scelta libera tra i tre sistemi più forti in Europa”, Lufthansa Iag e Air France. Lo aveva detto il responsabile per Lufthansa del dossier Alitalia, Joerg Eberhart, presidente e ceo di Air Dolomiti, in audizione ieri sempre in  Commissione Trasporti della Camera. “Nonostante gli incontri positivi avuti finora con Fs e Atlantia non abbiamo finora trovato un piano comune che consenta a Lufthansa di proporre un investimento” in Alitalia: proponiamo “di cominciare da una partnership commerciale. “Dal nostro punto di vista – ha evidenziato – per un rilancio di Alitalia è più vantaggiosa una forte partnership che un investimento una tantum”, aveva osservato. “Se tutte queste misure non bastassero si deve anche pensare a un ridimensionamento, ma non è un fine per se stesso. La cancellazione delle tratte, della flotta e quindi personale navigante è solo l’ultima ratio. Non è un fine per sé ridurre il personale poi si risana l’azienda. Prima bisognerebbe provare tutto. E’ quello che si fa per ultimo, se tutte le altre misure non funzionano”, aveva proseguito il responsabile per Lufthansa del dossier Alitalia. “E’ emerso in maniera evidente”, ha dichiarato ancora Battisti nell’audizione di stamattina in commissione, che l’ingresso di Atlantia nel piano di rilancio di Alitalia “fosse condizionato alla risoluzione di altre vicende” nel loro gruppo. Una cosa è certa, una soluzione deve essere trovata non c’è più tempo per traccheggiare ne diluire una situazione che, con i suoi 300 milioni di passivo all’anno, non è più sostenibile.

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