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Arrivano le “soldatine” di plastica per collezionisti e bambini

SCRANTON. Perchè no? Ci abbiamo giocato tutti quanti da piccoli, noi maschietti, con i cari e vecchi soldatini di plastica. Quelli che eravamo soliti chiedere insistentemente ai nostri genitori, quando ci portavano insieme a loro a comprare il giornale in edicola. I leggendari soldatini di plastica verdi, che per decenni hanno combattuto incessanti battaglie nelle camerette e nei giardini di milioni di bambini, avranno una versione femminile. L’idea è di una fabbrica di giocattoli della Pennsylvania, convinta dalle richieste di donne reduci di guerra, fan di questo tipo di giochi, e dalla lettera di una bambina di 6 anni.  

Ma oggi le presenze femminili negli Eserciti di quasi tutto il mondo sono una realtà consolidata e affermata. E non solo più come crocerossine ma unità combattenti. Donne soldato hanno ruoli di comando e sono presenti nei Corpi Speciali più famosi del mondo come la Legione Straniera, il Tercio di Spagna, i Navy Seals ed i Marines Corps. Jeff Imel, proprietario della Mbc, che ha prodotto centinaia di migliaia di truppe di plastica ogni anno nella sua fabbrica di Scranton, ha spiegato alla Cnn di aver pensato per anni a questo progetto. Poi, un giorno, una reduce della Marina lo ha persuaso che ci sarebbe stato mercato per un esercito femminile di plastica. Sua sorella Tina, artista, ha fatto il secondo passo, disegnando le figure delle soldatine. Poi in agosto è arrivata la lettera di Vivian Lord, una bimba di sei anni che abita a Little Rock, Arkansas: “Per favore, potreste fare soldati donna? Giocherò con loro ogni giorno e anche mio fratello lo farà”. Il mercato europeo oltre che quello Usa impazzirà per questa novità sul mercato e le “soldatine” saranno gioia e desiderio non solo per i bambini ma anche per l’attrettanto numeroso esercito dei collezionisti che, sicuramente, si staranno già sfregando le mani facendo spazio su mensole e vetrinette per ospitare le “regine della battaglia”.

Giuseppe Muri

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Giuseppe Muri

Giornalista pubblicista dagli Anni Ottanta, si occupa di cronaca e di costume. Ha lavorato per un lungo periodo nelle redazioni di testate locali piemontesi. Appassionato di storia, ha svolto alcune inchieste legate a fatti importanti che hanno caratterizzato il Novecento italiano.

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