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Bambini violati e migranti: il monito del Papa alla Via Crucis

ROMA. Decine di migliaia di lumi hanno rischiarato la notte romana del Venerdì Santo. Attorno al Colosseo si sono susseguite le stazioni nel riassumere il dolore del presente, mentre papa Francesco ha assistito assorto dal Colle Palatino prima di lanciare il suo appello: “Ci sono nuovi crocifissi nel mondo, dai bambini abusati alle famiglie spezzate, dai consacrati fedeli che vengono rifiutati ai migranti che trovano le porte chiuse a causa della paura e dei cuori blindati dai calcoli politici”, ha detto il pontefice, elencando una lunga serie di croci e accusando l’indifferenza generata da politiche esclusive ed egoiste.

Al suo arrivo il pontefice è stato accolto dalla sindaca di Roma Virginia Raggi. I testi delle meditazioni e delle preghiere della Via Crucis sono stati affidati a suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata e presidente dell’associazione “Slaves no more”. Al centro delle meditazioni la sofferenza di tante persone vittime della tratta di esseri umani.

Il papa ha voluto esortare i governanti perché ascoltino il giro dei poveri, gli esclusi della società, i nuovi crocifissi: “Gesù, aiutaci a vedere nella Tua Croce tutte le croci del mondo” ha scandito Bergoglio, elencando: “C’è la croce delle persone affamate di pane e di amore; la croce delle persone sole e abbandonate perfino dai propri figli e parenti; la croce delle persone assetate di giustizia e di pace; delle persone che non hanno il conforto della fede; degli anziani che si trascinano sotto il peso degli anni e della solitudine; la croce dei migranti che trovano le porte chiuse a causa della paura e dei cuori blindati dai calcoli politici; dei piccoli, feriti nella loro innocenza e nella loro purezza; dell’umanità che vaga nel buio dell’incertezza e nell’oscurità della cultura del momentaneo”.

Oltre al dramma della pedofilia anche quello delle porte chiuse ai migranti e quello degli anziani che vengono lasciati da soli, “abbandonati persino dai propri figli”, le “famiglie spezzate dal tradimento”, i consacrati che hanno perso la loro vocazione, “il loro primo amore”, come lo ha definito il Papa che ha poi rimarcato le ipocrisie di ogni giorno, le numerose promesse infrante. E nel giorno in cui tanti giovani sono scesi in piazza per richiamare l’attenzione sull’ambiente, sulla scia del movimento nato con la giovane attivista svedese Greta Thunberg, il papa ha richiamato anche i temi della sua enciclica Laudato sii, citando tra le croci quella “della nostra casa comune che appassisce seriamente sotto i nostri occhi egoistici e accecati dall’avidità e dal potere”.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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