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Barcellona, Messi e compagni si riducono lo stipendio. Sarà stato l’effetto Juve?

Mi sia permesso di affermare che oggi sono stato colto da un inatteso stupore quando ho appreso la notizia che i giocatori del Barcellona hanno ufficializzato di aver accettato “la decurtazione del 70% dello stipendio durante il periodo di emergenza“. Non tanto per la decisione stessa, che dovrebbe essere un atto dovuto da parte di una categoria di lavoratori nettamente privilegiati rispetto agli altri, ma per i tempi con la quale è stata maturata.

Mi auguro vivamente di essere smentito dai fatti e dalle parole dei diretti interessati, ma la sensazione è che in questa storia la Vecchia Signora ci covi. A detta di molti appassionati sportivi, e non solo, i giocatori blaugrana si sono resi conto di aver ricevuto uno smacco storico dai colleghi e rivali bianconeri, anche se il tutto non è avvenuto, come solitamente accade, sul manto erboso di uno stadio stracolmo di tifosi.

La Juventus è stata la prima squadra in Italia e tra le più importanti a livello europeo a dare il buon esempio: in pochissimo tempo capitan Giorgio Chiellini, con l’ausilio del vice Leonardo Bonucci e di un senatore come Gigi Buffon, con un giro di telefonate ha convinto tutti i compagni di squadra a rinunciare alle mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno 2020, per un totale di 90 milioni di euro. Dettaglio ancor più importante va sottolineato che Cristiano Ronaldo, alias “l’extraterrestre“, “CR7“, “mister 5 Palloni d’oro” e potrei dilungarmi all’infinito con i soprannomi, giocatore più rappresentativo e più pagato del club senza batter ciglio è stato tra i primi calciatori bianconeri ad accettare la proposta, rinunciando ad una cifra pari a 10 milioni di euro.

juventus ajax
Juventus

Un gesto che probabilmente ha colto di sorpresa i giocatori della squadra attualmente in testa alla Liga, che fino a qualche giorno fa sembravano assolutamente contrari a qualsiasi ipotesi di riduzione dell’ingaggio o addirittura alla rinuncia dello stesso. Numerosi giornali in questi giorni hanno evidenziato come Lionel Messi tra stipendio e diritti d’immagine guadagni una cifra intorno ai 71 milioni di euro lordi, senza considerare i numerosi bonus annessi al contratto, gli introiti derivanti da sponsorizzazioni e altre entrate. In sostanza è stato stimato che “la pulce” guadagni circa 350mila euro al giorno. Motivo per il quale ci si aspettava una maggiore propensione al sacrificio rispetto a quanto era trapelato, ovvero la richiesta di Messi e compagni di ottenere al massimo la cassa integrazione, ma giammai la decurtazione o la rinuncia dello stipendio.

Che cosa sarà successo nel giro di qualche giorno? Sarà miracolosamente scesa dal cielo una presa di coscienza collettiva da parte si tutti i calciatori del Barça? Oppure proprio qui, su questa pianeta chiamato Terra, una marea di persone avrà riversato la propria opinione sui social network e magicamente avrà convinto questi giovani virgulti a cambiare opinione? La seconda opzione mi sembra molto più plausibile. Un’idea rafforzata dal fatto che il Barcellona è la seconda squadra di calcio con più tifosi al mondo, se ne stimano circa 500 milioni, per cui se solo l’1% avesse deciso di dare la propria opinione alla società e ai diretti interessati stiamo parlando di 5 milioni di persone. Ed è facile immaginare che siano state molte di più le persone ad averlo fatto, soprattutto i supporter delle squadre rivali.

Barcellona Messi stipendio
Lionel Messi (Twitter)

Oggi tramite i canali social della società i calciatori blaugrana hanno annunciato in via ufficiale il taglio del 70% degli stipendi, aggiungendo che aiuteranno a livello economico tutti i dipendenti del club. Inoltre hanno voluto spegnere il fuoco le polemiche affermando che: “La nostra volontà è sempre stata questa, capiamo il momento. Il nostro silenzio era dovuto al fatto che la nostra priorità era trovare una soluzione adatta“.

Si può dire che per un giorno Messi e compagni si siano trasformati in pompieri provetti, gettando metaforicamente acqua sul fuoco. Anche se i pompieri, quelli veri, che si tratti di Vigili del Fuoco italiani o Bomberos spagnoli mettono la vita a repentaglio ogni giorno e non ci pensano due volte a gettarsi nel fuoco per salvare vite umane. Sopratutto in momenti di emergenza totale come quelli in cui oggi stiamo vivendo. Senza gesti eclatanti, ma nel semplice esercizio delle proprie funzioni, riescono sempre a dare il buon esempio.

Rimanendo in tema di acqua vorrei ricordare a coloro i quali hanno la fortuna di essere famosi e di esercitare una professione ben remunerata che sopratutto nei momenti di difficoltà bisognerebbe ricordarsi una famosa massima, ovvero che “Siamo tutti sulla stessa Barça“.

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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