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Calenda: “Mai con M5s e FdI”. Letta: “Insieme vinceremo le elezioni”

Al congresso di Azione, sfilano tanti ospiti di tutti i partiti. Prove di alleanze con il Pd. Con la Lega "ampi spazi di collaborazione"

Al Congresso di Azione, in corso a Roma, si cercano di delineare alleanze e posizionamenti, possibili convergenze o semplici collaborazioni. Prima del candidato segretario Carlo Calenda, sul palco del palazzo dei Congressi si alternano amici, alleati, ex alleati, futuri alleati. Il segretario del Partito democratico Enrico Letta sembra essere quello con le idee più chiare. “Sono sicuro – dice l’ex premier – che voi giocherete un ruolo importante e e che insieme, senza ambiguità tra di noi, vinceremo le elezioni politiche del 2023 e daremo un governo riformista e europeista a questo Paese“.

Azione non si alleerà mai con 5 stelle e Fratelli d’Italia

Ma è lo stesso Calenda a frenare. Gli unici assenti al Congresso dell’Eur sono il Movimento 5 stelle e Fratelli d’Italia, e non è un caso. “Noi non accettiamo il confronto con M5S e Fratelli d’Italia. È una scelta netta, perché il dialogo si fa a partire dai valori comuni. Le radici culturali dei socialdemocratici, dei popolari e liberali non consentono di sottomettersi a sovranisti e populisti“, tuona il leader di Azione, che non prevede alleanze né con i grillini né il partito di Giorgia Meloni. Ma il famoso “campo largo” di Letta dovrebbe includere proprio il Movimento 5 stelle.

Il campo centrista

E allora si potrebbe guardare al centro: a +Europa, un alleato naturale, a Coraggio Italia, che però è una costola del centrodestra, a Forza Italia, rappresentata dal coordinatore Antonio Tajani, a Italia viva. Proprio il presidente di Iv Ettore Rosato lancia segnali di amicizia: “ho difficoltà – afferma – a trovare punti sui quali non siamo d’accordo”. Ma nelle ultime settimane i due leader, Calenda e Matteo Renzi, si sono lanciati accuse reciproche.

Giorgetti: “tra Lega e Azione ampi spazi di collaborazione”

E poi c’è la Lega. Il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti interviene al congresso di Azione, e parla di ampi spazi di collaborazione. Ma, aggiunge, “non vi posso promettere come ha fatto Letta che vinceremo insieme le elezioni“. Calenda apprezza ma fissa i paletti: “La Lega – spiega –può essere un interlocutore se decide cosa essere. Se è quella di Giorgetti si può dialogare. Ma se è quella di Salvini non può essere: non è né dignitoso né serio dire una cosa la mattina e dire il contrario la sera“.

Azione da movimento a partito

La due giorni congressuale segna la metamorfosi di Azione da movimento a partito. Per Calenda, che si avvia a diventare il primo segretario di Azione, c’è la prima soddisfazione: aver smentito chi pronosticava per Azione una breve esistenza. “Oggi – ricorda l’ex ministro dello sviluppo economico –siamo il sesto partito italiano, secondo i sondaggi“.

Emanuele Iacusso

Classe 1971, studi di filosofia, giornalista professionista. Si occupa da 20 anni di politica, come assiduo frequentatore di Palazzi romani. Ha lavorato lungamente in radio e in televisione, presso importanti network nazionali. Tra le passioni i motori, l'astronomia e lo sport.

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