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Carcere Lorusso-Cotugno, ipotesi di reato contro alcune guardie

TORINO. Sono state decine i casi di violenze denunciati dai detenuti del carcere “Lorusso-Cotugno” di Torino e nelle relazioni della Garante dei diritti delle persone private delle libertà Monica Gallo. Violenze che le guardie carcerarie avrebbero operato nei confronti dei detenuti più fragili, quelli che dimostravano qualche scompenso psichico e che sarebbero stati obbligati a spogliarsi, venivano picchiati e costretti a ripetere frasi ingiuriose verso se stessi.

Le loro celle venivano devastate. Per questo, dopo la denuncia del Garante, già lo scorso ottobre erano state eseguite sei ordinanze di arresti domiciliari per altrettanti agenti della polizia penitenziaria. Tra le ipotesi di reato per gli altri indagati lesioni e per alcuni, la tortura, mai contestato prima in un’inchiesta che riguardasse fatti avvenuti in carcere. Nelle carte la procura descrive quanto emerso come una serie di “condotte che comportavano un trattamento inumano e degradante per la dignità della persona detenuta”. Un’inchiesta lunga e complessa anche su fatti risalenti anche al 2017 quando iniziano a circolare le prime voci di detenuti picchiati e umiliati da guardie.

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