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Caso Floyd, Minneapolis smantella il dipartimento di polizia

La tragica morte di George Floyd, per mano di alcuni agenti della polizia, e le numerose manifestazioni che hanno avuto luogo negli Stati Uniti, e in tutto il mondo, Italia compresa, per sensibilizzare l’opinione pubblica su temi come il razzismo e i metodi aggressivi da parte di una parte, seppur piccola, dei poliziotti statunitensi nei confronti degli afroamericani ha spinto il consiglio comunale di Minneapolis ha votare per un provvedimento che farà storia.

La maggioranza del consiglio comunale della città in cui ha avuto luogo l’omicidio del 43enne afroamericano ha voltato a favore del processo che porterà ad un taglio dei fondi destinati alle forze dell’ordine e allo smantellamento del dipartimento di polizia. Lo definiamo omicidio perché non può essere che considerato tale visti i metodi troppo aggressivi da parte degli agenti coinvolti e le numerose volte il cui Floyd ha chiesto invano aiuto affermando di non riuscire a respirare.

minneapolis distretto polizia

Il nostro impegno è quello di mettere fine al rapporto tossico con il dipartimento di polizia di Minneapolis, mettere fine alla polizia come la conosciamo e ricreare sistemi per la sicurezza pubblica che ci facciano realmente sentire al sicuro”, ha dichiarato la presidente del Consiglio comunale, Lisa Bender.

Intanto proseguono le proteste, che sono giunte al tredicesimo giorno. Ieri a Washington una folla di manifestanti ha marciato dal DuPont Circle al tratto della 16th Street che ora porta l’enorme scritta “Black Lives Matter“, tra i presenti anche l’ex candidato alla Casa Bianca Mitt Romney, primo senatore repubblicano a unirsi ai manifestanti. “Bisogna trovare un modo per porre fine all’ingiustizia e alla brutalità e per rassicurare una volta per tutte la gente che la vita dei neri conta, come la vita di tutti“, ha dichiarato Romney. Il senatore, fortemente critico nei confronti di Trump, avrebbe fatto sapere – secondo quanto riportato dal New York Times – che a novembre non voterà per il tycoon.

Minneapolis, manifestazione del Movimento BlackLivesMatter (Twitter)

Joe Biden, il principale rivale democratico di Donald Trump alle prossime elezioni usa, sta volando verso Houston, in Texas, dove incontrerà privatamente la famiglia di Floyd. Lo conferma l’entourage dell’ex vicepresidente Usa. Biden inoltre registrerà un videomessaggio che sarà trasmesso domani durante la cerimonia funebre nella città d’origine di Floyd, visto che non potrà essere presente di persona alla cerimonia funebre.

Anche l’ex presidente Barack Obama è sceso in campo per lanciare un appello significativo teso a combattere contro chi fomenta divisioni e diffonde falsità e disinformazione in un periodo in cui gli Usa sono colpiti dalla pandemia e attraversati da proteste e disordini sociali. L’ennesimo affronto, per nulla sottinteso, nei confronti rivale Donald Trump è arrivato nel corso di una cerimonia virtuale su YouTube dedicata ai giovani americani che nel 2020 si sono laureati e diplomati, manifestazione alla quale hanno partecipato 70 personalità di spicco della politica, della cultura e dello spettacolo tra cui Beyonce, Lady Gaga e la moglie Michelle Obama.

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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