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Ci sarà un nuovo decreto ma non c’è ancora il via libera allo sblocco degli aiuti, slitta tutto di un’altra settimana

ROMA. Pare che il fatto che gli italiani non ce la facciano più sia difficile da reperire come concetto a governo e affini… Lungo vertice nella notte tra il premier Giuseppe Conte, il titolare del Mef Roberto Gualtieri e i capidelegazione del governo sul decreto maggio. Al centro del vertice, al quale hanno partecipato anche il sottosegretario Riccardo Fraccaro e i responsabili economici dei partiti di maggioranza, i nodi rimasti ancora aperti sul decreto che il governo si appresta a varare entro la settimana.

Su alcune misure, dai trasferimenti a fondo perduto alle imprese allo sblocco dei circa 12 miliardi di debiti della Pa, il governo sembra aver trovato una quadra ma restano ancora alcuni capitoli da limare, a cominciare da quello relativo al reddito di emergenza, in sintesi non aiutare nessuno ma creare nuovi poveri limando, limitando o cancellando quello che per alcuni è l’unica forma di sostentamento. Possibile, quindi, che prima del Cdm che varerà il provvedimento – atteso non prima di mercoledì – i capidelegazione tornino a riunirsi per definire il decreto da 55 miliardi. 

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