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Commercio in flessione dell’8,5 e l’abbigliamento segna il passo

ROMA. Se si guarda ai primi sette mesi dell’anno il commercio nel suo complesso ha segnato una flessione dell’8,5% ma con differenze ampie a seconda del canale di vendita.

Il commercio elettronico, anche grazie al lockdown e alla chiusura della gran parte dei negozi che vendevano prodotti non alimentari, ha segnato un aumento del 28,5% rispetto ai primi sette mesi dell’anno precedente mentre le imprese operanti su piccole superfici, ovvero i negozi più piccoli, cosiddetti di quartiere, hanno segnato un calo del 14,6% delle vendite (-3,9% quelle che vendevano alimentari e -20% quelle che commerciavano prodotti non alimentari).

Meno acquisti di vestiti e molto più di utensili vari e di materiale di ferramenta: a luglio, secondo l’Istat, le vendite in valore si sono ridotte del 2,2% rispetto al mese precedente e del 7,2% nel confronto con lo stesso mese del 2019 ma se per l’abbigliamento si registra una vera e propria debacle, complice anche, secondo alcuni osservatori, il rinvio dei saldi, con un calo del 27,9% rispetto al luglio 2019 per gli utensili e il materiale da ferramenta si è registrato invece un incremento su luglio 2019 del 3,2%. Si tratta dell’unico settore in crescita.

Si conferma poi il boom dell’online con un progresso, sempre nel periodo preso in esame dall’Istituto di statistica dell’11,6% tendenziale a fronte del calo delle vendite dell’11,7% per le imprese operanti su piccole superfici.

Norbert Ciuccariello
   

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Norbert Ciuccariello

Classe 1976, fondatore del quotidiano web nazionale il Valore Italiano e del quotidiano locale Torino Top News. Oltre a ricoprire l'incarico di editore e giornalista pubblicista è un imprenditore impegnato nel settore della moda e della contabilità.

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