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Commisso: “Colpito dall’accoglienza. Chiesa non sarà il mio Baggio”

La Firenze calcistica dopo aver vissuto il suo “annus horribilis“, dal punto di vista sportivo, torna a sperare in un futuro migliore. E quale occasione migliore se non oggi, giorno della presentazione ufficiale del nuovo presidente viola Rocco Commisso. Il nuovo proprietario ha avuto modo di esporre i nuovi propositi della squadra gigliata, i dettagli sulla compravendita del club ed il percorso che ha portato l’imprenditore statunitense di origine italiana a ricoprire la carica di numero uno della Fiorentina.

Ringrazio tutte le persone che lavorano per Mediacom, gli advisors di JP Morgan, Chimenti, tutti i miei figli, Joe. Non pensavo si potesse chiudere in maniera così rapida. In due mesi abbiamo chiuso tutto. Con tutti i rischi associati, lo abbiamo voluto fare velocemente. Quando ho incontrato i dipendenti ho spiegato che anche ora dobbiamo fare le cose veloci. Lo stesso ho detto al sindaco Nardella ieri. So che è un mondo molto diverso, un modo diverso di fare business, ma ci proverò”.

Commisso racconta la sua storia e il legame speciale con il calcio: “Ormai della mia storia sapete tutti: sono emigrato presto verso gli USA. Il calcio mi ha dato tanto, mi ha permesso di prendere borsa di studio quando non avevo soldi. Il mio percorso nel calcio è iniziato nel 1967, anche se l’università non mi aveva visto giocare mi diede la possibilità di studiare e di fare un buon lavoro.”

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Rocco Commisso (Twitter @acffiorentina)

L’esperienza da giocatore non professionista, allenatore e il suo approdo a Firenze: “Ho anche avuto la possibilità di allenare ragazzi, non ho giocato a livello professionistico perché non ero bravissimo. Dopo aver costruito il mio business posso finalmente tornare alla mia passione del calcio e dedicarmi alla Fiorentina”.

Tra i particolari che più hanno colpito il nuovo presidente c’è stata l’accoglienza dei tifosi. Inoltre ha raccontato un episodio simpatico accaduto circa 16 anni fa: “Quello che ho trovato qui è una cosa inimmaginabile. A New York nessuno mi riconosce, vengo qui e tutti sanno chi sono. È indescrivibile. Sono molto orgoglioso di portare avanti questo progetto. Venni qui nel 1973 per vacanza, ho visto così tante belle donne che pensai di fare tutta la vita il playboy qui. Due settimane dopo ho conosciuto mia moglie e sono sposato da 45 anni”.

Commisso ha svelato di aver trattato da Viola già nel 2016, riprovandoci anche l’anno successivo: “Come è avanzata questa trattativa e cosa mi ha convinto a comprare la Fiorentina? La prima offerta che ho fatto per la Fiorentina è arrivata nel 2016, nessuna risposta. Anche nel 2017 la famiglia Della Valle, che ringrazio con grande rispetto per i grandi sacrifici e investimenti e per come ci hanno dato la squadra, non mi ha risposto. Nel 2018 ho smesso di pensare alla Fiorentina, pensavo non volessero vendere. Non volevo perdere tempo. Ho provato con il Milan, ma è arrivato Mister Li, che poi è sparito.

L’intenzione dell’imprenditore statunitense è quella di non fare facili promesse: “Ci tengo a far sapere che non voglio far promesse che non posso mantenere. Abbiamo risorse per fare bene, abbiamo negoziato un buon prezzo per entrambe le parti, mi piacciono i rischi altrimenti non sarei qui. Sogno per Firenze e per la Fiorentina? Non prometto nulla. Sogno di investire in Italia. Ho 69 anni, devo farlo ora perché non so quanto ci sarò. Io sono Rocco, le decisioni le prendo io e non devo chiedere conto a nessuna banca. Non credo di essere stupido, gli investimenti che voglio fare sono intelligenti. Vediamo cosa succede, cerchiamo di risolvere gli aspetti alle infrastrutture. Non aspetterò altri 10 anni come la Roma, voglio fare veloce.”

Non si sbilancia sulla composizione dei nuovi dirigenti e sulla scelta del tecnico. Ma ci tiene a precisare che non licenzierà alcun dipendente: “Nuova dirigenza della Fiorentina? Non posso dare risposte precise. Dovete darmi tempo, ad esempio Montello so che è in India e non posso parlarci. Siamo stati molto veloci, in passato Berlusconi ci ha messo 2 anni per vendere, io in 2 mesi ho fatto tutto. Perciò ho bisogno che mi diate tempo. Oggi ho parlato con i dipendenti: io sono molto leale, non sono qui per mandare via nessuno. Rocco in 23 anni di Mediacom non ha mai fatto un licenziamento.

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Questa esperienza sarà contraddistinta dalla grande voglia di imparare: “Sono anche qui per imparare, aiutatemi ad imparare. Ma sono molto veloce ad imparare, non insegnatemi troppo perché potrebbe essere pericoloso”.

Filtra un’indiscrezione tra i giornalisti, che però Commisso non vuole rivelare: “C’è una bellissima notizia? Non possiamo ancora divulgarla. Non riguarda giocatori, non riguarda Salah. Salah non ritornerà nella Fiorentina. Forse ha a che fare con qualcosa in America…”.

Il neo presidente punta tutto su Federico Chiesa, che assicura non sara il suo Baggio:“L’intenzione è quella di tenere, almeno quest’anno, Federico Chiesa. Mi hanno assicurato che non c’è niente di firmato per quanto riguarda il futuro di Chiesa e non voglio che diventi il mio Baggio. Non gli ho ancora parlato, è in ritiro e domani deve giocare (con l’Italia)”.

L’italo americano rivela di aver tifato in passato la Juventus, ma nello stesso tempo afferma di voler competere con gli attuali campioni d’Italia e diventare l’alternativa al monopolio bianconero: “Squadre e giocatori che mi piacciono di più? L’Italia, quando vince. Club? Quando ero in Italia tifano la Juventus perché vinceva sempre. Ero qui nel 2006 a villa San Michele a guardare con gli americani l’Italia che vinceva il Mondiale contro la Francia. Siamo andati sotto il Duomo, nessuno voleva riportare a casa per nessun prezzo. Sono tornato a casa alle 6 di mattina, è stata una delle più belle notti di tutta la mia vita. Ecco perché il calcio italiano è il mio calcio ed è il calcio in cui ho voluto investire. Il problema che c’è qua in Italia è che la Juventus sta monopolizzando tutto, io vorrei competere per offrire un’alternativa”.

La precedente dirigenza viola. Da sx Giancarlo Antognoni, Diego Della Valle, Andrea Della Valle e Pantaleo Corvino. (Twitter @acffiorentina)

Uno sguardo a come far crescere dal punto di vista finanziario il club così da poterlo rendere più competitivo. “Come far crescere i ricavi? E’ un problema del calcio ora come ora. Il problema è il fair play finanziario: se non ha introiti non puoi comprare grandi giocatori, se non investi in giocatori non cresci in ricavi, se investi in giocatori violi le norme del FFP. Speriamo che i massimi esponenti della UEFA, che fanno favori a PSG, Manchester, Milan, facciano qualche favore alla Fiorentina. Cercheremo di fare di tutto per avere quegli introiti. Inter, Roma hanno incrementato quegli introiti, vogliamo fare così. La Juventus fattura 450 milioni, noi partiamo da 100. Ci vuole tempo. Chiedo loro di darci l’opportunità di competere”.

In conclusione un giudizio sullo stato attuale della squadra: “Siamo un gruppo, un team, dobbiamo fare squadra. Ho visto la partita col Genoa, ho visto tanta paura nei giocatori, giocatori che potevano essere formidabili e che non riuscivano a fare le cose più semplici. Ovviamente mancava un po’ di fiducia, ma la stessa cosa era successa con Pioli e dopo con Montella.”

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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