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Conte, fra scuse a nome del governo e promesse di coperture finanziarie ma il tempo delle parole è finito

ROMA. Sotto attacco dall’opposizione, sotto fuoco amico da Matteo Renzi e altri “alleati” a capo di un esecutivo sempre più lontano dalla realtà produttiva, occupazionale e sociale del Paese… Il presidente Giuseppe Conte tenta di rompere l’assedio con premesse e promesse. “Il mondo del lavoro è messo a dura prova. Tanti vivono con ansia e preoccupazione questa emergenza, fra attività chiuse e prospettive di lavoro a rischio. Molti nella fase più acuta di emergenza, hanno lavorato per assicurarci assistenza, soccorso, sicurezza e beni essenziali.
    Oltre 4 milioni tornano a lavoro lunedì grazie ai primi risultati delle misure di contenimento: potranno confidare nell’applicazione di rigidi protocolli di sicurezza, su cui saremo intransigenti”. Così il premier Conte per l’1 maggio.

“Ci sono stati e ancora continuano alcuni ritardi nelle somme da erogare, come pure complicata si sta rivelando la partita dei finanziamenti. Chiedo scusa a nome del Governo, e vi assicuro che continueremo a pressare perché i pagamenti e i finanziamenti si completino al più presto”, scrive su Facebook il presidente del Consiglio, parlando delle misure contenute nei decreti del governo per far fronte all’emergenza Coronavirus. “Non farò finta di non sentire i vostri consigli, le vostre sollecitazioni, la vostra rabbia, la vostra angoscia. Non cadono nel vuoto, non sono parole al vento. Sono piuttosto il vento che spinge più forte l’azione del Governo”.

Norbert Ciuccariello

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Norbert Ciuccariello

Classe 1976, fondatore del quotidiano web nazionale il Valore Italiano e del quotidiano locale Torino Top News. Oltre a ricoprire l'incarico di editore e giornalista pubblicista è un imprenditore impegnato nel settore della moda e della contabilità.

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