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Conte: “Il mondo del lavoro a dura prova. Sulla sicurezza saremo intransigenti”

Il mondo del lavoro è messo a dura prova.” Comincia così una la lettera che il premier Giuseppe Conte ha deciso di pubblicare sul proprio profilo Facebook in occasione della festa del Primo maggio. Parole che sono dedicate a tutti i cittadini italiani, ma sopratutto ai lavoratori che stanno vivendo“con ansia e preoccupazione questa emergenza, fra attività chiuse e prospettive di lavoro a rischio.” Un pensiero speciale va inoltre a tutti quelli che hanno continuato a lavorare anche “nella fase più acuta di emergenza” assicurando al Paese “assistenza, soccorso, sicurezza e beni essenziali.”   

Il presidente del Consiglio ricorda come da lunedì finalmente potranno tornare a lavoro oltre 4 milioni di italiani, un raggiungimento che è stato possibile grazie ai primi risultati ottenuti delle misure di contenimento. E in questo senso si dà metaforicamente una pacca sulla spalla da solo. Un ritorno alle attività che dovrà avere come obiettivo principale quello della sicurezza: “Potranno confidare nell’applicazione di rigidi protocolli di sicurezza, su cui saremo intransigenti“, sottolinea Conte.

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Giuseppe Conte al Senato

Il post prosegue con un esercizio di immedesimazione da parte dell’inquilino di Palazzo Chigi, che ha raccontato di aver letto alcune lettere di persone che stanno vivendo un momento di difficoltà legato al blocco delle attività economiche. Conte afferma di aver provato a mettersi nei loro panni e di aver avvertito ‘il peso‘ delle loro situazioni.

Come ad esempio la storia di Elisabetta, estetista a Pomezia, che chiede di tornare a lavorare in sicurezza, determinata a evitare qualsiasi forma di lavoro in nero. Oppure quella di Luciana, ristoratrice di Torino, che per fare in modo di ripartire il prima possibile ha proposto una lunga lista di consigli per ripartire, con vari accorgimenti per proteggere la salute. E infine quella di Tonino, barbiere che lavora a Potenza dal 1978, che non vede l’ora di rialzare la saracinesca e impugnare forbici e rasoio.

Il presidente del Consiglio ha rincuorato questi lavoratori, e tutti i lavoratori che non ripartiranno da lunedì 4 maggio, che potrebbero riaprire i battenti prima di quanto previsto. Ma sarà necessario abbassare “il rischio di contrarre il virus” e rispettare “i protocolli di sicurezza“, in maniera tale che i clienti tornino presto nei negozi “senza essere bloccati dalla paura.

Il premier Giuseppe Conte

Conte si è poi scusato per i ritardi nelle somme da erogare ai titolari di partita Iva, ai dipendenti a cui spetta la cassa integrazione in deroga, così come a quelle aziende che hanno richiesto il finanziamento garantito dallo Stato. “Chiedo scusa a nome del Governo, e vi assicuro che continueremo a pressare perché i pagamenti e i finanziamenti si completino al più presto.” ha garantito.

A parziale giustificazione dei ritardi ha sottolineato come le misure contenute nei decreti del governo per far fronte all’emergenza Coronavirus hanno richiesto uno sforzo enorme “negli ultimi 50 giorni abbiamo dovuto mettere in campo uno sforzo economico pari a quello di intere manovre di bilancio realizzate nell’arco di 2 o 3 anni.

Non farò finta di non sentire i vostri consigli, le vostre sollecitazioni, la vostra rabbia, la vostra angoscia. Non cadono nel vuoto, non sono parole al vento. Sono piuttosto il vento che spinge più forte l’azione del Governo – ha infine concluso il premier Conte -. Credo sia l’unico modo per onorare questo giorno, questo 1 maggio“.

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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