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Coronavirus, Borrelli: “Numeri in calo, ma non bisogna abbassare la guardia”

I numeri di oggi sono minori rispetto a quelli di ieri, mi auguro che questi numeri possano essere confermati. Non bisogna abbassare la guardia, tenere le misure adottate e rispettare le indicazioni anche del provvedimento del governo“. Queste le parole con cui il commissario l’emergenza Angelo Borrelli ha aperto la consueta conferenza stampa alla Protezione civile sul bollettino del Coronavirus.

Attualmente il numero dei malati è arrivato a quota 46.638 unità, con un incremento rispetto a ieri di 3.957; in leggera flessione rispetto ai 4.821 casi in più registrati sabato. Il numero complessivo dei contagiati, comprese le vittime e i guariti, ha quasi raggiunto i 60mila (59.138) .

Borrelli numeri in calo

Dei contagiati complessivi 19.846 sono ricoverati con sintomi all’interno di strutture sanitarie, mentre 23.783 sono in isolamento domiciliare. I malati in terapia intensiva sono 3.009, 142 in più rispetto a ieri. Di questi, 1.142 si trovano in Lombardia. Dei 46.638 malati complessivi, 19.846 sono poi ricoverati con sintomi e 23.783 sono quelli in isolamento domiciliare.

Il numero complessivo delle vittime di oggi è di 5.476, con un aumento rispetto a ieri di 651 unità; ieri l’aumento era stato di 793 morti. Sono 7.024 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 952 in più di ieri. Ieri il dato giornaliero sui guariti era di 943.

La mappa del contagio da Coronavirus al 22 marzo 2020 (Ministero della Salute)

Borrelli ha inoltre ricordato che “sono due mesi che siamo qui e lavoriamo dalle 14 alle 15 ore al giorno senza soste. Ringrazio gli uomini e le donne del Dipartimento e le loro famiglie. I colleghi positivi al Covid continuano a lavorare dalla propria abitazione, non hanno particolari criticità. La struttura continuerà a gestire l’emergenza, voglio rassicurare. E’ il nostro lavori e ne andiamo fieri“. 

Non vogliamo farci prendere da facili entusiasmi – afferma Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità – né sopravvalutare una tendenza ma è un segnale che arriva a quella che comincia ad avvicinarsi come una distanza temporale rispetto alla quale ci aspettiamo di vedere segni tangibili di misure di contenimento intraprese. È fondamentale – prosegue Locatelli – quanto più possibile nei contesti familiari mantenere misure stringenti di contenimento dei soggetti risultati positivi al coronavirus. E’ un altro sacrificio che si chiede al Paese ma è importante. Altrimenti rischiamo di perpetuare il meccanismo di diffusione del virus. È un appello al senso responsabilità di tutti i familiari dei pazienti positivi“. 

Dati ministero della Salute del 22 marzo 2020

La situazione nelle regioni

Per quanto riguarda i dati dalle regioni dalla Protezione civile fanno sapere che complessivamente dall’inizio dell’emergenza in Lombardia sono 27.206 (515 in più di ieri), 7.555 in Emilia Romagna (+729), 5.122 in Veneto (+430), 4.420 in Piemonte (+621), 2.421 nelle Marche (+234), 2.277 in Toscana (+239), 1.665 in Liguria (+192), 1.383 nel Lazio (+186), 954 in provincia autonoma di Trento (+165), 936 in Campania (+73), 874 in Friuli Venezia Giulia (+72), 786 in Puglia (+106), 678 in provincia autonoma di Bolzano (+48), 630 in Sicilia (+138), 587 in Abruzzo (+45), 521 in Umbria (+45), 364 in Valle d’Aosta (+50), 339 in Sardegna (+6), 273 in Calabria (+35), 81 in Basilicata (+15), 66 in Molise (+5).

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