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Coronavirus, Conte: “Stop alle attività produttive non necessarie”

Ieri purtroppo in Italia si è registrato il nuovo record per numero di decessi in una sola giornata da Coronavirus: 793 le vittime, di cui 546 solo nella sola Lombardia, portando il totale a 4.825. I positivi al Covid-19 hanno raggiunto quota 42.681, 4.821 unità in più rispetto a ieri. 

Motivo per il quale il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella tarda serata di ieri in diretta su Facebook ha annunciato un ulteriore giro di vite per tutte quelle attività considerante “non essenziali“: “È necessario compiere un altro passo dobbiamo chiudere in tutto il territorio nazionale ogni attività produttiva non necessaria, non indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali“.

L’intervento del premier Giuseppe Conte, del 21/03/2020 (Yotube)

Il premier ha disposto anche la chiusura di molte fabbriche, come invocato dai governatori del Nord. Anche se dovrebbero essere circa 80 le attività produttive ritenute come “servizi essenziali” da parte del governo, che saranno ufficializzate oggi con i relativi codici Ateco.

Conte assicura che “continueranno a restare aperti tutti i supermercati, i negozi di generi alimentari e di prima necessità. Non c’è ragione di fare code e corse agli acquisti. Resteranno aperte farmacie, servizi bancari, postali assicurativi, assicureremo tutti i servizi pubblici essenziali come i trasporti“.

Stop attività produttive non necessarie"
Giuseppe Conte

Ma “al di fuori delle attività essenziali consentiremo solo il lavoro in modalità smart working e attività produttive rilevanti per il Paese. Riduciamo il motore produttivo dell’Italia, ma non lo arrestiamo“. Il presidente del Consiglio, ha definito questo momento come la “crisi più grave dal secondo dopoguerra“, e ha sottolineato come queste nuove disposizioni siano una decisione “difficile ma necessaria. Lo Stato comunque c’è. Uniti ce la faremo“.

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