Continuano a crescere il numero dei contagi e dei decessi causati dal coronavirus: nell’ultimo aggiornamento diffuso dalla Protezione civile i contagiati hanno raggiunto quota 653, mentre le vittime accertate sono diventate 17, di cui 5 nella giornata di ieri. Tra le notizie più rincuoranti c’è il dato relativo alle guarigioni: sono 45 le persone guarite dal Covid-19 e dimesse dalle strutture ospedaliere nelle quali erano ricoverate, il 7% del totale dei positivi.
I cinque decessi di giovedì sono avvenuti tutti in Lombardia, anche in questo caso ad essere colpiti fatalmente sono stati ultraottantenni con un quadro clinico molto delicato.
Lombardia che continua a detenere il triste primato di regione più contagiata con 403 casi, di cui 40 risultano guariti e dimessi. Complessivamente, questi ultimi sono 45 (il 7% dei 650 positivi). Tra le Regioni più colpite dal virus seguono poi Veneto (111 contagiati, 2 morti), Emilia Romagna (97 e 1 morto), Liguria (19), Sicilia (4 e 2 guariti), Marche (6), Lazio (tutti e 3 guariti), Campania (3), Toscana e Piemonte (2), Alto Adige, Abruzzo e Puglia (1). I ricoverati con sintomi sono 248, 56 sono in terapia intensiva e 284 in isolamento domiciliare. Nelle ultime ore si segnala inoltre la notizia di 5 nuovi contagi in Piemonte: due nell’Astigiano e tre nel Novarese.
Intanto la Lombardia sembra intenzionata a voler voltare pagina, partendo da uno dei simboli della Regione, il Duomo di Milano che riaprirà presumibilmente da lunedì 2 marzo con ingressi contingentati per i turisti. “La Fabbrica del Duomo – ha spiegato l’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera – mi ha comunicato la volontà di aprire ai turisti in maniera contingentata una parte del Duomo. È una chiesa molto particolare, viene riaperta in maniera molto gestita: pochi alla volta, ingressi scaglionati, biglietti comprati online“.
Veneto, Lombardia e Friuli pensano alla ripresa delle scuole Sempre nell’ottica di un graduale ritorno alla normalità si punta ora alla riapertura delle scuole. “Penso che le scuole possano tranquillamente riaprire” da lunedì prossimo “a meno che non ci sia una comunità scientifica che ci dica che abbiamo un pericolo incombente“, è l’auspicio del presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Anche il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha fatto sapere che nel fine settimana si deciderà se riaprire i portoni degli istituti scolastici lombardi. Anche la Regione Friuli Venezia Giulia, in questo senso, parla “di una riduzione delle restrizioni dell’ordinanza“.
In Piemonte il presidente Alberto Cirio questa mattina ha recapitato a palazzo Chigi e al ministero della Salute una proposta di riapertura per la metà della settimana prossima: “Chiederemo che dal 2 marzo riaprano gli edifici scolastici per consentire al personale di fare una disinfezione approfondita degli ambienti, in modo da poter poi consentire la ripresa delle lezioni da metà settimana.” Il governatore piemontese ha aggiunto che si tratterebbe di una soluzione in grado di fornire il tempo necessario “a monitorare l’evolversi del quadro sanitario nella nostra regione“.
Carlo Saccomando