Sono complessivamente 95.262 i malati di Coronavirus nel nostro Paese, con un incremento rispetto a ieri di 1.195. Martedì l’incremento era stato di 880. Il dato è stato fornito dal capo della Protezione Civile, Angelo Borelli, nella consueta conferenza stampa giornaliera. I casi totali di Coronavirus dall’inizio dell’emergenza sono 139.422 .
Dall’inizio dell’emergenza sono 17.669 le vittime dopo aver contratto il Covid-19, con un aumento rispetto a ieri di 542. Per il quinto giorno consecutivo calano ancora i ricoveri in terapia intensiva: 3.693 i pazienti nei reparti, 99 in meno rispetto a ieri, e continua a scendere anche il numero delle persone attualmente ricoverate: 233 in meno rispetto a ieri per un totale di 28.485. Le persone in isolamento domiciliare sono 63.084.
“I guariti degli ultimi 10 giorni sono pari al 50 per cento del totale da inizio epidemia“, lo ha affermato il commissario Borrelli in conferenza stampa alla Protezione civile.
Diminuisce anche il numero di nuovi casi rilevati in rapporto al numero di tamponi e sopratutto aumenta il numero dei guariti che segna il dato più alto da inizio epidemia: nelle ultime 24 ore sono 2.099 i guariti, per un totale di 26.491. Il numero di tamponi eseguiti raggiunge quota 807.125 .
“Aprire o pensare di aprire in questa fase è abbastanza difficile, non siamo in una diminuzione netta ma in un rallentamento della velocità“. Lo dice il vicedirettore dell’Oms Ranieri Guerra sottolineando che “c’è un serbatoio di asintomatici che continua a garantire la circolazione del virus“. Si potrebbe pensare a riaperture “per classe di lavoro, tipologia geografica e classe di età” ma sempre con “un occhio ad una diminuzione marcata di questa curva che ancora non c’è”. “Non credo che il governo italiano voglia procedere alla riapertura senza pensare a questo rischio“.
Carlo Saccomando