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Covid, il governo pensa a nuove misure in vista delle festività: zona rossa nei festivi e arancione nei prefestivi

La lotta contro il Coronavirus continua ad essere la priorità dell’agenda di governo. Motivo per cui l’esecutivo, su indicazione del Comitato tecnico scientifico, sta pensando in vista delle festività natalizie di adottare nuove misure restrittive per evitare che il Paese sia travolto da una terza ondata. Tra oggi e domani verrà varato il cosiddetto ‘decreto Covid‘.

Tra le ipotesi più accreditate prende sempre più corpo quella di un possibile ripristino in tutta Italia della ‘zona rossa‘ durante i giorni festivi, ovvero Natale, Santo Stefano, Capodanno, Befana e nelle due domeniche del 27 dicembre e 3 gennaio. Mentre si passerebbe alla ‘zona arancione‘ in tutti i giorni prefestivi sino al 7 di gennaio. Mentre nella peggiore delle ipotesi possibile, ovvero se i numeri del contagio non dovessero diminuire, sono pronti provvedimenti più severi: dal 24 dicembre fino ai primi di gennaio tutto il Paese sarebbe considerato ‘zona rossa’.

Intanto da già da questa mattina è in corso una riunione tra governo e le Regioni, convocata dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, per confrontarsi in vista delle festività alle porte e per delineare quale sarà la migliore strategia per gestire il piano vaccini. Presenti in videocollegamento anche il ministro della Salute Roberto Speranza e il commissario straordinario all’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri.

nuove misure
Il premier Giuseppe Conte

Secondo alcune fonti di Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si incontrerà intorno a mezzogiorno e mezza con i capi delegazione delle forze di maggioranza per decidere quali misure adottare per la nuova stretta. Il premier sulla possibile introduzione di nuove misure ha già annunciato che ci sarà “qualche ritocchinoin vista delle festività natalizie” perché è fondamentale “scongiurare in ogni caso una terza ondata“. Così come sarà importante scongiurare un nuovo lockdown generalizzato, misura drastica che è stata già adottata in Germania visti i 27.728 nuovi casi di positività nelle ultime 24 ore e il nuovo record di decessi in un giorno che tocca quota 952.

Il governo e lo stesso Conte tengono in grande considerazione le indicazioni e gli avvertimenti lanciati dal Cts: ieri non sono passate inosservate dichiarazioni del direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, che durante la conferenza stampa sull’analisi della situazione epidemiologica ha sottolineato come non sia corretto accusare la sanità di rallentare l’economia: “Le misure parzialmente restrittive come ora hanno tenuto bassa la circolazione del virus e hanno permesso delle attività. Se non si prende alcun provvedimento – ha sottolineato Rezza – alla fine saremo costretti a fare il lockdown generale.”

Del medesimo avviso Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute che evidenzia come ancora in molti non si siano resi conto della situazione ‘di guerra’ nella quale ci troviamo. L’unica soluzione da adottare in questo momento, per l’accademico, ha un nome e cognome: ‘lockdown’.

Carlo Saccomando

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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