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Covid, Iss: in crescita l’indice Rt (1,12) e l’incidenza settimanale

Si registra in Italia una crescita dei nuovi contagi da Covid-19, sia per quanto riguarda l’incidenza settimanale che per l’indice Rt. L’incidenza settimanale nazionale aumenta a 848 casi ogni 100mila abitanti contro i 725 della settimana precedente. Questo è quanto mostrano i dati del monitoraggio Iss nel periodo compreso tra il 2 e il 15 marzo.

Mentre l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,12 , in aumento rispetto alla settimana precedente quando era pari a 0,94 e con un valore superiore sopra la soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt 1,08).

Era da ottobre 2021 che l’indice Rt medio non superava la soglia dell’1

Va sottolineato che l’indice Rt non superava la soglia epidemica da ottobre 2021: nel periodo tra il 13 ottobre e 26 ottobre 2021 l’Rt medio era pari a 1,15 (range 0,93 – 1,28), successivamente si è mantenuto sotto la soglia dell’1 sino ad oggi.

Salgono i pazienti in area medica, calano leggermente quelli in terapia intensiva

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,5% (rilevazione giornaliera al 24 marzo), in calo rispetto al 4,8% della settimana precedente (rilevazione giornaliera al 17 marzo). Sale, invece, il tasso di occupazione in aree mediche che raggiunge il 13,9% (rilevazione giornaliera al 24 marzo) contro il 12,9% (rilevazione giornaliera al 17 marzo) della settimana precedente.

Quattro le Regioni a rischio alto, mentre altre tre hanno alte probabilità di diventarlo

Secondo quest’ultimo rilevamento sono quattro le Regioni/ Provincie autonome classificate a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Le restanti sono classificate a rischio moderato, di cui tre ad alta probabilità di progressione a rischio alto.

La percentuale dei casi di Covid-19 rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve aumento:15% contro 14% la scorsa settimana. È stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (37%), mentre è in lieve diminuzione quella dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (48% contro 49%).

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