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Covid, si valuta la modifica del limite dei 4 posti a tavola

Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più, se sposti un po’ la seggiola stai comodo anche tu“. Peccato che per il ministro della Salute, Roberto Speranza, e per il Governo non sia possibile mettere in atto quanto recita il ritornello della celebre canzone tratta dalla commedia musicale di Garinei e Giovannini. Secondo quanto dettato dal decreto legge in vigore il limite dei commensali allo stesso tavolo nei pubblici esercizi (ristoranti in primis), a prescindere se siano situati all’aperto o al chiuso, è fissato a 4 persone. Unica eccezione per i conviventi, che possono sedere allo stesso tavolo anche se in numero superiore rispetto ai quattro previsti.

Questo pomeriggio una riunione tecnica cercherà di risolvere la questione del limite delle 4 persone a tavola al ristorante. La richiesta inviata al Governo arriva delle Regioni, secondo cui “l’ipotesi del limite di 4 al chiuso non è stata proposta ufficialmente e non trova riscontro“. Secondo i presidenti di Regione, infatti, sorprende “che l’interpretazione del governo sul tema sia avvenuta in maniera autonoma“. E per ‘autonoma’ si intende da parte del ministro Speranza.

Regioni e Provincie Autonome dalla parte dei ristoratori: illogico non aumentare il numero di persone allo stesso tavolo

La questione del limite di posti ha infiammato il dibattito politico, tra partiti più propensi ad un incremento del numero massimo di commensali previsto (su questa linea di pensiero soprattutto il centro-destra) e dall’altra parte quei partiti che invece preferirebbero mantenere l’attuale normativa in attesa che il numero di italiani vaccinati raggiunga livelli tali mettere in atto misure meno restrittive (la pensa così una buona parte del centro-sinistra).

Regioni e Provincie Autonome si sono schierate dalla parte di esercenti e ristoratori, entrambi sul piede di guerra, secondo i quali le attuali limitazioni comprometterebbero la tanto attesa ripresa economica. In molti si chiedono per quale motivo sia vietato far sedere allo stesso tavolo più di quattro soggetti e poi non si vigili abbastanza sui capannelli di persone che stazionano fuori da locali e in zone della movida. Da quando il coprifuoco è stato spostato dalle 22 alle 23 sono numerosissimi i casi di assembramenti ai quali si è assistito da Nord a Sud del Paese, e in alcuni casi le forze dell’ordine sono dovute intervenire per rispristinare l’ordine e far rispettare le norme.

4 posti tavola

Sul tavolo tecnico altri due temi: vaccini in vacanza e discoteche operative al 100%

Allo stesso tavolo tecnico dovrebbe anche essere affrontata la questione legata alla possibilità di prenotare la seconda dose di vaccino presso la Regione di soggiorno, purché quest’ultimo sia di lunga durata, e il conseguente rilascio del certificato di avvenuta somministrazione del richiamo (green pass) con la trascrizione all’anagrafe vaccinale nella regione di residenza. A valutare l’idoneità delle candidature sarebbero comunque le stesse Regioni di soggiorno, che avrebbero l’onere di comunicare all’interessato data e luogo via sms, garantendo però la disponibilità del tipo di vaccino richiesto.

Infine i governatori proveranno ad affrontare il tema delle discoteche, che potranno riaprire solo in zona bianca ma sarà vietato ballare. L’idea è quella di permettere ai clienti di ritornare a ballare, ma con modalità da definire. Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, propone una soluzione: che in questi luoghi si possa presto annullare il divieto di distanziamento, tracciare chi entra così da concedere la possibilità di ballare.

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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