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Disastro Juve contro l’Atletico, ma guai a sottovalutarla

Nell’andata degli ottavi di finale di Champions League la Juventus è dominata dall’Atletico Madrid. Bianconeri mai in partita: colchoneros più aggressivi, determinati e più cinici.

La compagine guidata da Diego Pablo Simeone domina su tutti i fronti e sebbene la statistica affermi il pieno dominio del possesso palla da parte dei bianconeri, il 62% rappresenta un dato fine a se stesso contraddistinto da passaggi orizzontali sterili dai quali difficilmente possono nascere occasioni da rete. Più che una squadra organizzata, la Juventus sembrava un gruppo di giocatori buttati in mezzo al campo nella speranza che qualche singolo, con una giocata d’autore, potesse risolverla. In caso contrario ci si sarebbe accontentati di un pareggio a reti inviolate. Probabilmente questo pensiero è figlio della mentalità troppo “italiana” da parte della Vecchia Signora, che funziona nel campionato di Serie A, ma a livello europeo la situazione cambia. Quella del “Cholo” invece è una squadra feroce, che cerca di vincere sempre e non si accontenta dello 0-0. Rappresenta la vera essenza di essere squadra.

Cristiano Ronaldo

Risultato che sta quasi stretto ai padroni di casi, che creano molto nel secondo tempo, mentre la prima frazione di gara era conclusa a reti bianche con poche occasioni da entrambe le parti. Al 50′ Diego Costa imbeccato da Griezmann si ritrova solo davanti a Szczesny, grazie anche ad uno spintone rifilato a Bonucci, incrocia con il piattone ma sbaglia clamorosamente .Tre minuti più tardi Griezmann tenta il pallonetto dal limite, il portiere polacco con un balzo felino devia sulla traversa e Chiellini spazza sulla ribattuta. La Juventus continua a soffrire. Entra Morata per Diego Costa e proprio l’attaccante spagnolo al 70′ di testa trova il goal vantaggio, annullato dal VAR per spinta su Chiellini. Nel finale assedio dei Colchoneros che al minuto 78 trovano il vantaggio sugli sviluppi di un calcio d’angolo: colpo di testa di Morata ribattuto da Mandzukic e sfera che diventa preda di Gimenez che deposita in rete dal limite dell’area piccola. Passano pochi minuti e l’Atletico raddoppia, sempre su palla inattiva: sulla punizione di Griezmann, ribattuta per l’ennesima volta da Mandzukic, si avventa l’imperatore Godin che da posizione molto defilata sigla il 2-0. Proprio Godin che il prossimo anno indosserà la casacca dell’Inter. Nel finale la Juve ci “provicchia” e riesce a rendersi pericolosa solo sugli sviluppi di una punizione battuta da CR7 che scarica per Bernardeschi, il centrocampista colpisce forte: è bravo Oblak a mettere in corner, anche se la traiettoria è troppo centarle

Diego Godin

La Juventus in questa occasione si dimostra squadra con poca personalità, senza gioco. La partita contro l’Atalanta aveva messo in luce alcuni problemi, ma mister Allegri ha continuato a sostenere che con il bel gioco non si vince. In Europa probabilmente non funziona così. E’ la prima volta in stagione che la rosa bianconeri viene messa alle corde. Non dimentichiamo però che nella passata edizione del torneo era riuscita quasi nella “remuntada” nei quarti di finale contro il Real Madrid dell’ormai ex Ronaldo : la sconfitta 0-3 di Torino si era trasformata nel 1-3 del ritorno. Per cui farebbero bene gli uomini di Simeone a non dare per scontato il passaggio del turno.

Davide Clivio

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